Itinerario a piedi sul Monte Orlando, nel comune di Gaeta.
Ha il carattere di parco urbano perché è a ridosso di Gaeta, ma conserva le caratteristiche del promontorio costiero con distese di macchia, scogliere, leccete, memorie di torri e guarnigioni, e l’impressionante taglio della Montagna Spaccata, che la leggenda dice causata dal terremoto avvenuto alla morte di Cristo.

Difficoltà: bassa. Lunghezza: 3.3 km. Durata: 2 ore. Dislivello: 160 metri in salita. Condizioni del percorso: sentiero, piste forestali. Partenza e arrivo: Gaeta, sul piazzale del santuario della Ss. Trinità. Gaeta si raggiunge da Roma con l’autostrada A2 per Napoli (uscita Cassino) e con la superstrada per Formia. In treno, con la stazione di Formia e un frequente servizio di bus.
Dove mangiare: a Gaeta, Osteria Mediterraneo, 0771.461212. Dove dormire: a Gaeta, B&B Villa Fantasia, via Roma 96, 0771.464743-349.5324129. Indirizzi utili: Parco regionale Riviera di Ulisse, 0771.680978-0771.614268; Coop. Elios (visite dei monumenti), 0771.465602.
Pubblicato su Airone, marzo 2006 – ©Albano Marcarini
A – L’accesso a Monte Orlando avviene sulla strada per il santuario della Ss. Trinità. Da questa si stacca quella che accede alla vetta (chiusa al traffico): la si può abbreviare con il sentiero fra la boscaglia di leccio. Il Monte Orlando è una cuspide di calcare, prolungamento verso il mare della catena dei Monti Aurunci.

B – Alla fine della salita si guadagna il pianoro dove s’innalza il mausoleo di Lucio Munazio Planco, amico di Cicerone e di Orazio. Fu realizzato verso il 20 a.C. Ha una forma circolare, alta 13 metri, con una circonferenza di 93. Fu usato come faro, essendo la sottostante Gaeta un sicuro riferimento per i naviganti antichi. Il ruolo della città fu difeso – dai Romani passando per i Borboni e fino ad epoca moderna – con un poderoso sistema fortificato le cui tracce sono ovunque visibili sul Monte Orlando. La discesa inizia fra i ruderi di fortezze e s’incanala poi in un percorso ben battuto con splendide vedute sul mare. Al bosco subentrano la macchia e la gariga con inaspettate fioriture di orchidee.
C – Dopo aver lambito il Comando Polveriere si giunge a un incrocio di vie: si può optare per una diramazione fino alla Polveriera Trabacco, a ridosso della scogliera.
D – Qui, guardando la falesia che precipita nel mare, si colgono gli effetti dell’erosione marina che ha formato spettacolose cavità. Il promontorio, per fenomeni avvenuti circa 120 mila anni fa, è tagliato da tre faglie, nel complesso detta Montagna Spaccata (nel disegno, vista dal mare). Tornati al crocevia si continua nella discesa verso il monastero della Trinità. Alcuni pini d’Aleppio svettano sull’orlo della scogliera.
E – All’interno dell’edificio religioso, ricordato già nell’XI secolo, si accede, tramite una fenditura della roccia, alla Grotta del Turco. Si narra che un turco, dubbioso sull’origine miracolosa della spaccatura, appoggiasse la mano a un sasso che, fattosi cedevole, ricevette le impronte dell’infedele. Notate le altre attrattive – come i resti di una villa romana – e goduto della veduta in direzione delle Isole Pontine, si fa ritorno al punto di partenza.
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Albano Marcarini, IL SENTIERO DEI PAPI, Alleanza Assicurazioni, Milano 1999 pag. 80, con foto, carte e acquerelli
Il Sentiero dei Papi nei Monti Ernici è un itinerario escursionistico affrontabile a piedi durante un fine settimana. Il punto di partenza è a Piglio, località situata a 40 km da Frosinone e a 62 da Roma. Il punto d’arrivo è ad Anagni, cittadina della Valle del Sacco, situata a 22 km da Frosinone e a 65 da Roma. Lo sviluppo complessivo del sentiero è di 36.8 km; il dislivello è di 1080 metri. Dalle pendici del Monte Scalambra, sopra Piglio, il sentiero si eleva verso il Monte Pila Rocca e raggiunta una quota di circa 850 metri attraversa, in località Cesa Rotonda, i pascoli più alti del comune di Acuto. Divallato presso il Colle delle Monache, si discende la Valle del Pozzo e si raggiunge Fiuggi Città. Superata la zona termale, il percorso si avvicina al Monte Porciano arrampicandosi sul suo versante settentrionale. Guadagnata la sommità nei pressi dell’antica rocca, si accede al villaggio di Porciano e quindi, con una lunga discesa sulla costa della montagna si avvicina Anagni. Prima di entrare in città si affronta ancora la leggera insellatura del Monte San Giorgio. L’altimetria tocca il vertice più alto a 940 metri, appena sopra Piglio. I tratti in ascesa non sono mai troppo faticosi, salvo la salita del Monte Porciano, lungo un sentiero piuttosto impervio che richiede circa un’ora di cammino.
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