La Ciclovia dei Sillari

Un’escursione in bicicletta nei parchi fluviali del Lodigiano.

La protezione della natura nella pianura lombarda procede per linee verticali. In assenza di grandi aree boschive, si deve ricorrere agli esili corridoi che seguono il solco dei fiumi, grandi e piccoli. Se da tempo si sono istituiti parchi lungo il Ticino, l’Adda, il Serio, l’Oglio e così via, oggi è la volta di più modesti corsi d’acqua, come nel Lodigiano, il Sillaro… o i Sillari. In effetti si dovrebbe utilizzare la forma plurale perché i Sillari sono parecchi e perché serve a distinguerli dall’altro Sillaro, emiliano, un torrente che scorre vicino a Bologna. A ben guardare la cosa si complica ancor di più con il suo nome antico, al singolare, di Ascelera, Xellera, Scellare, o con quello usato fino alla fine dell’Ottocento, di Sillero. Oggi comunque, il parco che vi si riferisce, istituito nel 2007, si chiama ‘dei Sillari’. L’ambiguità nasce dal fatto che le acque di questo territorio, a sud-ovest di Lodi, sono state a più riprese rimaneggiate dall’uomo nel tentativo di dare loro ordine, condurle a bonifica ed evitare impaludamenti. Così si sono fatti cesure, deviazioni, prosciugamenti che hanno modificato, frazionandolo, l’originario disegno idrografico. Il colmo della situazione si ha a Lodi Vecchio – il sito della primitiva Lodi distrutta dai Milanesi – dove l’originario Sillaro formava un’ampia fossa difensiva, ma paludosa, fatta defluire alla fine del Settecento attraverso rogge e scolatori. Si riformarono un Sillaro, ma con un andamento diverso, e una pletora di fratelli minori: il Sillaro Bargana, il Sillaro di Pieve, il Sillaretto, il Sillaro di Borghetto, il Sillaro di Villanova. Da qui si comprende il perché si debba usare la forma plurale. A ogni modo al ciclista non è richiesta una particolare competenza in idrografia, ragion per cui si può dedicare tranquillamente a questa bella pedalata di 38.2 km che, ovviamente, prende il nome di Ciclovia dei Sillari, con partenza da Melegnano e arrivo a S. Colombano al Lambro.

©Albano Marcarini 2024

SCHEDA TECNICA

CICLOVIA DEI SILLARIItinerario lineare nella pianura lodigiana a sud-ovest del capoluogo.

Partenza: stazione FS di Melegnano (MI), sulla linea Milano-Piacenza (servizio suburbano)Arrivo: S.Colombano al Lambro, da cui in 5 km si può raggiungere la stazione FS di Chignolo Po sulla linea Pavia-Codogno.

Distanza: 38.2 km – Dislivello: 60 m – Tempo di percorrenza: 2h 20’Altezza massima raggiunta: 94 m alla partenza. Altezza minima raggiunta: 55 m al ponte sul Lambro, poco prima di S.Colombano. Tipo di percorso: in prevalenza strade provinciali a basso traffico, tratti di pista ciclabile, strade campestri. Fondo: asfalto 70%, la restante parte su fondo naturale o sterrato. Segnaletica: assente. Mezzo consigliato: gravel, mtb, bici da turismo con battistrada rinforzato. Difficoltà: bassa. Aree protette: Parco dei Sillari, Parco Agricolo Sud Milano.

Dove mangiare: Monnalisa, Via Dante Alighieri 24, Casalmaiocco, 3280913009; Osteria Pater, Via XX Settembre 15, Tavazzano, 0371470250; Cascina S. Lucio, Località S. Lucio, 1, Lodi Vecchio, 0371752608; Pizzeria Tiramisù, Via Sant’Angelo 5, Bargano, 0371219126; Cooperativa Operai e Contadini, Via Fossadolto 7, Borghetto Lodigiano, 037180487; Trattoria Giardino, c.so Mazzini 75, San Colombano al Lambro , 037189288. Dove dormire: Agriturismo Rosita, Via XX Settembre 11, Tavazzano, 3397263651; B&B Amici del Colle, Via Valsasino,72, San Colombano al Lambro, 3202827688. Assistenza: Cicli Scotti, Via dei Pini 7, Melegnano, 029833331; Bike For Win, Via Roma 33, Lodi Vecchio, 0371941462.

Gpx: https://www.komoot.com/it-it/tour/1119695463 o su richiesta a info@guidedautore.it

LE SOSTE

S.MARIA ASSUNTA A CALVENZANO. Subito Lasciata Melegnano si incontra Calvenzano. Lungo la Strada Pandina è di  particolare interesse, per il classico paramento murario in cotto e per la struttura, risultato della giustapposizione di edifici di epoche diverse, la basilica di S.Maria Assunta, fondata nel sec. XI. Da ammirare il portale d’ingresso scolpito e gli affreschi trecenteschi dell’abside. Nell’annesso convento sarebbe stato giustiziato Severino Boezio nell’anno 524.

Santa Maria Assunta a Calvenzano.

LODI VECCHIO. «Sul ponte del Sillero a Lodivecchio – ricorda lo storico lodigiano Giovanni Agnelli – l’anno 292 furono decollati i santi Nabore e Felice; e Savina dei Tresresi, santa matrona lodigiana, dopo averne conservati i corpi, per ben diciotto anni, in propria casa, li fece trasportare a Milano, onde assicurarli dalle scorrerie e dalle invasioni a cui era troppo esposta la sua casa ». Il ‘pezzo forte’ dell’itinerario è la chiesa di S. Bassiano, alla periferia di Lodi Vecchio. Dall’anno 387 fu la basilica di Laus Pompeia, la cittadina distrutta dai Milanesi nel 1111. La basilica odierna ha i pregevoli aspetti delle chiese padane trecentesche nel passaggio fra romanico e gotico. Gli affreschi interni sono di pregio. Il visitatore è attratto dalla grande immagine di Cristo Benedicente, sul catino absidale, ma vi sono altri soggetti più rari e singolari: entro un cielo stellato, si vedono quattro carri trainati dai buoi, inspiegabili se non si fosse in una terra agricola come il Lodigiano; e, sulla parete del presbiterio, S. Eligio che benedice un cavallo. Gran parte delle opere sono di un anonimo maestro, attivo fra il secondo e il quarto decennio del XIV secolo.

S.Bassiano a Lodi Vecchio (particolare) Acq.A.Marcarini

VILLANOVA DEL SILLARO. Un piccolo nucleo con una grande storia e alcuni begli edifici: preceduta dal fossato alimentato dal Sillaro, la chiesa gotica dei santi Nicolò e Michele (1496); e, accanto, il Palazzo abbaziale, erede dell’antico monastero olivetano del sec. XV. Più volte saccheggiato, perse molte delle sue opere d’arte. Si narra che una statua di marmo bianco, fu sotterrata in un campo lasciandone sporgere solo una mano. Col tempo divenne l’appiglio a cui legare gli animali, i quali però morivano soffocati. Si volle conoscere il motivo e scavando riapparve la figura della Madonna ‘bianca’ che da quel momento, riportata nella chiesa, protesse dalle epidemie gli abitanti di Villanova.

Villanova del Sillaro

BORGHETTO LODIGIANO. In passato erano due distinti paesi, divisi dal corso del Sillaro che – si dice – avesse molta più acqua di oggi: Fossadolto, dall’impronta tuttora rurale; e Borghetto, posta a poca distanza dall’antica strada Milano-Piacenza. Il Palazzo Rho, oggi Municipio, è un bell’edificio tardgotico del 1490, con finestre ad arco acuto e varie decorazioni in terracotta. Sta vicino alla Parrocchiale, pure quattrocentesca. Borghetto, come gli altri centri vicini, era già nell’Ottocento prosperosa «dove si denota il grandioso sviluppo che ha preso l’industria del caseificio, alla quale, insieme all’allevamento del bestiame bovino, tendono tutte le cure degli agricoltori».

Palazzo Rho a Borghetto Lodigiano

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