Si tratta di una delle prime iniziative a favore del cicloturismo adottate nella Provincia di Torino nell’ormai lontano 1999. Con l’individuazione di percorsi stradali secondari e, ove possibile, di tratti di piste ciclabili si volevano favorire lunghi itinerari attraverso la provincia in modo da evitare ai strade ad alto traffico. Questo in sostanza il concetto di ‘ciclostrada’, a cui era stata assegnata un’apposita segnaletica. Nel Torinese ebbe un certo successo, non però imitato in altre parti d’Italia.
La ciclostrada Stupinigi – Pinerolo è lunga 32 chilometri, ma se, come è probabile, il punto di partenza è il centro di Torino o le stazioni ferroviarie (Porta Nuova o Porta Susa) a questi bisogna aggiungerne almeno altri 10. Se si parte dalla stazione di Porta Nuova è bene seguire corso Vittorio Emanuele II fino al Po e qui imboccare la pista ciclabile lungo fiume, in controcorrente, passando per il Parco del Valentino. Giunti al Parco delle Vallere si seguono le indicazioni per la pista ciclabile del Sangone, per Stupinigi. Da Porta Susa invece si può seguire la pista ciclabile di corso Vinzaglio, Duca degli Abruzzi, corso Unione Sovietica fino a imboccare il rettifilo per Stupinigi.

La sontuosa reggia settecentesca dei Savoia si accompagna a un vasto parco, quasi del tutto boscato, attraversato dalla nostra ciclostrada ed è il modo migliore di iniziare la pedalata. Della successiva fascia di pianura fino a Pinerolo stupisce il verde che si allinea al piede delle montagne, con il Monviso a fare da nevoso re. È un verde campestre reso tale dalla fatica di generazioni di contadini che hanno addomesticato un suolo ora duro e calcificato ora invaso dai detriti depositati dai torrenti alpini. «Esso produce cereali d’ogni sorta – ricordava Goffredo Casalis nel 1847 – uve in copia, con cui si fanno vini che riescono molto buoni. I prati somministrano una quantità di fieno, che è riputato di eccellente qualità. Abbondanti sono le ricolte dei bozzoli; e la seta che forniscono è ricercatissima da fabbricanti forestieri. La canapa ed il lino coltivansi con buon succedimento nei terreni diluviatili della pianura. Squisitissime sono le frutta, che si raccolgono in questo distretto, e massime le pera, le poma, i ciliegi, le pesche, i fichi, le albicocche». Si direbbe un paesaggio idilliaco del quale oggi, in bici, sulle stradine del percorso, potremo apprezzare gli ultimi scampoli tenuto conto delle enormi trasformazioni avvenute nell’agricoltura, purtroppo più versata all’incremento della redditività che non alla conservazione del paesaggio. Di tanto in tanto ci si imbatte nei i paesi – Volvera, Airasca. Piscina – quasi tutti economicamente dipendenti dalle zone industriali dei dintorni e che lasciano trasparire nel comprensibile rinnovo edilizio qualche traccia dei begli edifici in cotto e in ciottoli del passato.
Ciclostrada lineare in provincia di Torino in prevalenza su strade secondarie asfaltate.
Lunghezza: 32.6 km. Partenza: Stupinigi, palazzina di caccia (alt. 244). Arrivo: stazione Fs di Pinerolo (alt. 363).
Tipo di strada: 22.2 km su strade provinciali a basso traffico (68%), su sentieri o carrareccie 23%, su piste ciclabili 5%. Non adatte le bici da corsa. Fondo: Su asfalto 72% (23 km). Segnaletica: pannelli blu con il simbolo della bicicletta e cartelli indicatori, sempre di colore blu; in alcuni tratti, specie nel bosco di Stupinigi e nei tratti dove si sono realizzate nuove opere stradali, molto deficitari, in altri casi, danneggiati.
Sicurezza: strade a basso traffico ma alcune criticità, la più rilevante è la rotatoria (al km 8.6) presso lo svincolo dell’A 55 a Candiolo (SP 142) dove occorre inserirsi nel traffico (cautela!). Un tratto infrascato di 250 metri presso la Cascina Chialamberto (al km 7). Dislivello: 170 m. Connessioni: Corona di delizie e Ciclostrada del Sangone (a Stupinigi), Via del fontanili (a Airasca), Pedemontana Pinerolese e Strada delle Mele (a Pinerolo).Mezzo consigliato: bici da turismo, mountain-bike, gravel.
La buona tavola: ristorante Primavera, Via Piscina 1, Volvera, 339.2505434; ristorante Centro, Via Umberto I 50, Piscina, 0121.57440. trattoria Zappatori, corso Torino 34, Pinerolo, 0121.374158; osteria La Mimosa, Via S.Giuseppe 15, Pinerolo, 0121.480601. Il buon riposo: B&B Casa Carla, strada di Costagrande 51, Pinerolo, 0121.322195; Monteoliveto B&B, strada dei Rivetti 41, Pinerolo, 333.2842542. Assistenza: Barbero, Strada Fenestrelle 16, Pinerolo, 0121.379977; Bikecafe, via Carmagnola 47/49, Pinerolo, 366.2401308 – 333.6377375, www.bikecafe.org; Fly Bike, Via Umberto I 39, Piscina, 0121.570665. Noleggio bici: un punto di noleggio si trova presso la Palazzina di Stupinigi, tel. 011.0867986
Info: Iat Pinerolo, viale Giolitti 7, 0121.795589, http://www.turismotorino.org – Infopoint Stupinigi presso Sede Associazione “Stupinigi è …..”, viale Torino 4, Stupinigi, 011.19911420 – http://www.stupinigi-e.it – http://www.parchireali.gov.it/parco.stupinigi
Orario di visita dei monumenti: Palazzina di Caccia di Stupinigi, dal martedì al venerdì 10.00 – 17.30, sabato e domenica 10.00 – 18.30, http://www.ordinemauriziano.it, 011.3581220.
© Albano Marcarini 2020 – Questo itinerario è incluso nell’Atlante ciclabile del Piemonte, di prossima pubblicazione per Ediciclo Editore.
- Parco naturale di Stupinigi. Esteso per 900 ettari, il bosco fu la ragione della costruzione della palazzina di Stupinigi. Senza di esso non vi sarebbe stata caccia al cervo e dunque neppure una residenza per il re e i suoi ospiti. Ma non era una caccia indiscriminata. Vigevano regole ferree e l’abbattimento avveniva all’arma bianca, la cosiddetta ‘chasse à courre’. Il bosco riflette l’associazione forestale d’un tempo, congeniale a questo ungulato, con specie diverse – carpino, ciliegio, acero, robinia ecc. – in alternanza a macchie erbacee, a stagni e pozze d’acqua. Per la vigilanza, Carlo Felice istituì nel 1822 un Corpo speciale che diventerà con l’Unità d’Italia il Corpo forestale dello Stato. Si visita il bosco a piedi o in bicicletta tramite i percorsi interni chiamati ‘rotte’.
In bici nel Parco di Stupinigi
- Volvera. Nel recinto del camposanto si trova una chiesa intitolata a S.Giovanni, risalente all’anno Mille. Due cicli di affreschi interni danno il valore al monumento, realizzati nel XVI secolo. Le opere più antiche, attribuite alla scuola di Giacomo Jaquerio, raffigurano nelle lunette della volta il Cristo Pantocratore, S. Giovanni Battista, S. Grato Vescovo e la Vergine orante. Sulla parete dell’abside è raffigurata una processione di santi. Da notare, su un arco, lo stemma dei Conti di Piossasco, feudatari di Volvera: uno scudo con nove merli sormontato da un cappello vescovile con cordoni e fiocchi, ovvero i nove comuni che facevano parte di questa ‘terra di mezzo’, fra Torino e Pinerolo.
Pinerolo, il Duomo
- Pinerolo. I nostri tempi hanno fatto scendere Pinerolo dal suo sito in altura, sulla collina di S.Maurizio, per espandersi nella piana. In alto è rimasto il borgo antico. Le memorie storiche richiamano gli Acaja, il ramo sabaudo che dal 1295 ebbe Pinerolo come capitale delle loro terre italiane; i ripetuti domini dei Francesi, che la chiamarono Pignerol, mentre della munita cittadella resta il ricordo della Maschera di Ferro, misterioso personaggio ivi rinchiuso per nove anni. Da vedere il Duomo, intitolato a S.Donato, di cui si ha notizia nel 1044 ma che ebbe infiniti rifacimenti, aggiunte, sovrapposizioni. La facciata ha un aspetto ‘neogotico’ con tre bei portali dai fregi in cotto. Nel Borgo sono la chiesa di S.Maurizio, ricordata in un atto del 1078, dal sontuoso interno a cinque navate e con un sacrario dove riposano le spoglie di nobili figure di casa Savoia e Acaia.
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Albano Marcarini, LA VIA DELLE RISORGIVE – IL PINEROLESE IN BICICLETTA, Gli Itinerari di Cycle!, Alzani ed. 2017, 48 pag., con foto, mappe, acquerelli
Sotto la benevole mole del Monviso, un invito alla scoperta della Pianura fra Pinerolo e il Po, nel Grande Piemonte: la ciclovia Torino-Pinerolo per Stupinigi; la Via delle Risorgive sulla ex-ferrovia Airasca-Saluzzo e un tratto della bella Strada delle Mele.
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