Itinerario naturalistico a piedi sul versante sopra Positano della Costiera Amalfitana.
Le comunicazioni a piedi o a dorso di mulo nella Costiera amalfitana sono sempre state ostacolate dagli aspri rilievi dei Monti Lattari. Sul versante del Golfo di Salerno infatti, essi sprofondano nel mare con una parete quasi verticale. I villaggi sono appesi alle rocce, su esili terrazzini, e le vie che li raggiungono sono vere strade di pietra, fatte di migliaia di gradini, uno sopra l’altro, in un paesaggio di stupefacente bellezza. Questo itinerario inscrive un anello alle spalle dell’incantevole cittadina di Positano, seguendo le mulattiere che in passato servivano per comunicare via terra con il versante opposto, affacciato sul Golfo di Napoli.
Partenza e arrivo: Positano, località della Costiera amalfitana, a 37 km da Salerno, raggiungibile in auto seguendo la statale 163 o, in bus, con le autolinee SITA www.sita-on-line.it – Si può risparmiare il primo tratto di salita utilizzando, fino a Montepertuso, il bus urbano di Positano, tel. 089.811895. Tempo di percorrenza: 4 ore e 30 minuti – Dislivello: 767 metri. Percorso: mulattiere e sentieri, due brevi tratti su asfalto. Segnavia: bianco/rosso con la dicitura ‘CA’ (da Montepertuso in poi) e ‘00’ dalla caserma Forestale alla Madonna del Castello. Periodo consigliato: in ogni stagione. Dove mangiare: negozi a Montepertuso oppure trattoria Zi Peppe, a S. Maria di Castello 17, tel. 081.8023070-081.8023825. Dove dormire: B&B Gli Stregatti, via Lamaro 5, Furore, tel. 089.830382, www.stregatti.it – Indirizzi utili: Ufficio turistico di Positano, via del Saracino 4, tel. 089.875067, www.aziendaturismopositano.it
Itinerario pubblicato su QUI TOURING, gennaio 2003. Aggiornato il 15.12.2009.Una descrizione più approfondita di questo itinerario si trova nella mia guida, LA VIA DEGLI INCANTI, Alleanza Assicurazioni, 96 pag., Milano, 2002 (ottenibile su www.guidedautore.it).
Ponendo come punto di riferimento la Parrocchiale di Positano (1) si inizia l’itinerario fra le scalinate dell’abitato, seguendo la vecchia mulattiera per Montepertuso. Attraversata la statale, che aggira dall’alto Positano, la salita s’attaglia al versante roccioso in un fantastico alternarsi di giardini, ortaglie, limonaie e splendide terrazze aperte sul mare. Montepertuso è uno dei villaggi (2) che, dall’alto, fanno cornice a Positano. Raggiunta la strada asfaltata si passa dinanzi alle sue case, addossate su uno sprone, retto da lunghi e ripetuti muretti in pietra. Giunti in località Selvarelle (3), sulla strada per Nocella, si lascia l’asfalto e, dinanzi alla scritta ‘Castagnole’, s’inforca una lunga scalinata che procede a zig-zag sulla schiena della montagna, chiusa da due mura, alte e parallele. Dietro queste cortine si celano orti feracissimi, mentre qualche casa s’affaccia alla gradinata con il portale ornato da un’immagine sacra o con un balconcino fiorito. Guardando la rupe che sovrasta Montepertuso si nota un arco naturale e si comprende il nome dell’abitato: ‘petuso’, cioè forato. La leggenda dice che il foro sia stato provocato dal demonio, gettato con forza dalla Madonna contro la roccia, ma un’altra versione afferma che i buchi sono due perché il diavolo ha due corna, ma una sola riusci a forare la roccia. La scalinata incede senza tregua e si guadagna in poco tempo – non proprio «in un fiato» – una considerevole altezza. Ora ci sono i cipressi ad allietare il cammino e, sopra le più alte terrazze, i cespugli dei corbezzoli, pungitopo, lentisco. Sopra i 600 metri, il sentiero si attesta e prosegue sul fianco della montagna. Lanciando lo sguardo in basso, ma molto in basso, ecco spuntare, fra una piega e l’altra delle balze rocciose, le bianche case di Positano, le cupole multicolore delle chiese, la spiaggia e gli scogli che la contengono, il mare aperto. Una veduta mozzafiato di incomparabile bellezza.
Superato un anfratto roccioso, si continua all’interno di una cipresseta. A quota 767 si arriva alla Caserma Forestale (4), spesso animata dalle guardie, prodighe di consigli sulla via da seguire. Ora il percorso scende verso la dorsale che fa da spartiacque peninsulare, verso la chiesa della Madonna del Castello che spunta da un poggio. Il sentiero approda alle Case Il Monte (5). Via Conocchia porta sulla strada che sale da Vico Equense. Il paesaggio ora è più gentile, con prati fioriti, molli groppe erbose e tutta una serie di ripiani coltivi che degradano verso il Golfo di Napoli. Poche decine di metri di asfalto portano a una frequentata trattoria e al sagrato della chiesa di Santa Maria del Castello (6), posta sul ciglio del versante rivolto su Positano. Pare erediti una postazione difensiva del Ducato di Amalfi e conserva una veneratissima statua della Vergine. La mulattiera che scende dalla Madonna del Castello a Positano chiude il nostro itinerario in modo sublime. Non solo per le vertiginose vedute ma anche per l’accuratezza del manufatto, un vero capolavoro di cultura materiale. Il percorso, detto ‘le Tese’, univa Positano a Vico Equense. Scende a ripetuti e stretti risvolti, selciati e gradonati, sui costoni che sovrastano il rione Corvo, il più alto di Positano.
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Si chiama Via degli Incanti proprio perché la sua bellezza lascia incantati. Il sentiero è una ‘alta via’, ma di quelle che si affrontano senza rischi o fatica. Ha una lunghezza ragionevole (26 chilometri) e si può percorrere in pochi giorni, magari durante un fine settimana d’inizio autunno, il periodo più indicato per visitare la Costiera Amalfitana.
La Via degli Incanti, Albano Marcarini, Alleanza Assicurazioni, Milano 2002, pag. 80, con foto, carte e acquerelli. Formato: 11 x 16 cm, 6,00 € *
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