La Ciclovia dell’Olona Pavese

Itinerario lineare in bicicletta nella provincia di Pavia e nella città metropolitana di Milano.

Nella pianura a sud di Milano, fra il Ticino a ovest e l’Adda a est scorrono tre principali corsi d’acqua: l’Olona, il Lambro Meridionale e il Lambro proprio. Per secoli hanno provveduto, con un’infinità di derivazioni, ad alimentare campagne fertilissime. L’Olona ha una storia particolare poiché, in mezzo a questa vastità di orizzonti, si potrebbe dire che ha perso la sua strada tanto che oggi con questo nome si identificano due distinti corsi d’acqua. Il primo è l’Olona che scorre nel Varesotto e nell’Alto Milanese. Il secondo è l’Olona che nasce nelle campagne a nord di Pavia e sfocia nel Po. Il fatto però che abbiano il medesimo nome fa supporre che in antico fossero un fiume solo, della lunghezza di 120 chilometri, probabilmente deviato – si dice dai Romani – per alimentare i fossati difensivi di Mediolanum, ovvero Milano. 

Una pista ciclopedonale percorre la Valle Olona da Castellanza a Castiglione Olona e ce ne occuperemo più avanti. Qui invece andremo alla ricerca di un percorso ciclabile, su strade campestri, lungo questo secondo Olona, che per comodità chiameremo Pavese, in un territorio pianeggiante, fra vecchi cascinali e inaspettate oasi verdi, spesso ricreate in zone già trasformate dall’uomo come le grandi cave di sabbia o rimaste relitte in una campagna ovunque intensamente coltivata.

Il percorso parte un poco più a nord di dove, a rigore, prende vita questo Olona, sfruttando la convergenza di diversi cavi irrigui e le scaturigini dei fontanili. Ci avvieremo infatti da Moirago, una frazione di Rozzano, immediatamente a sud di Milano, in modo tale da poter essere collegati con la città grazie al primo tratto della pista ciclabile del Naviglio di Pavia. La ciclovia, non segnalata, utilizza diverse piste ciclopedonali locali, tratti di sterrato ed evita strade trafficate, ed è anche un ottima opportunità per raggiungere da Milano il Po e la sua relativa ciclovia (vedi cap. 0.2.2). Il percorso termina infatti sull’argine maestro del Po, presso San Zenone.


SCHEDA TECNICA

CICLOVIA DELL’OLONA PAVESE

Itinerario lineare nella provincia di Pavia e città metropolitana di Milano.

Partenza: Moirago, frazione di Rozzano. Si raggiunge con la ciclabile del Naviglio di Pavia a 12 km dal centro di MIlano.

Arrivo: San Zenone Po. Da cui si torna a Pavia seguendo un tratto della Ciclovia del Po passante per Spessa, Belgioioso.

Distanza: 53.8 km – Dislivello: 90 m – Tempo di percorrenza: 3h50’

Altezza massima raggiunta: 101 m – Altezza minima raggiunta: 53 m

Tipo di percorso: pista ciclopedonale protetta (20%), strade secondarie e urbane, argini fluviali sterrati e asfaltati.

Fondo: asfalto 64%.- Segnaletica: assente.

Mezzo consigliato: gravel, mtb. – Difficoltà: bassa.

Aree protette: Parco Agricolo Sud Milano, nel tratto del percorso incluso nella Città metropolitana di Milano.

Dove mangiare: Trattoria Antica, Via Roma 47, Cura Carpignano, 0382488013; Dudi, Via Prati Bassi 16, Albuzzano (sul percorso), 0382488493; Peruggini, (vegano), Via A.Manzoni, Vistarino, 3482968036.

Assistenza: Alex’s Bici, Piazza Risorgimento 38, 0290030683; Lacchiarella MIEffetto Bici, Via Alessandro Manzoni 25/3, Rozzano, 0290781570; Coldani, Via G. Marconi 92, Villanterio, 0382974019; Cicli Settimo, Via Pavia 11/C, Santa Cristina E Bissone, 038270807.

Gpx (solo per abbonati Komoot): https://www.komoot.com/it-it/tour/1119534360In alternativa richiedere gratuitamente a info@guidedautore.it

©ALBANOMARCARINI2023

LE SOSTE

  • IL LAGO DI BASIGLIO. Situato accanto al complesso residenziale di Milano 3, è un bacino rinaturalizzato di una cava di ghiaia, una delle settanta che hanno costellato la Bassa Milanese e che sono servite a dare materiale da costruzione alla città. Da luogo di sfruttamento delle risorse ad oasi naturale il passo è stato breve. Oggi il Lago di Basiglio, esteso per 19 ettari, è un luogo privilegiato per la fruizione e l’osservazione dell’avifauna. Infatti in inverno vi si concentra un consistente numero di esemplari: germani reali, aironi, garzette, nitticore, svassi, folaghe ecc. Per ottenere questo risultato sono state rimodellate le scarpate del bacino e rese meno acclive in modo da potervi far vegetare le piante tipiche delle zone umide.
Il Lago di Basiglio
  • CASCINA DECIMA. Fra le grandi cascine della Bassa, spicca questa di Lacchiarella, condotta con criteri biologici per produrre riso, cereali e girasole da olio. L’azienda mantiene anche 17 ettari di marcite, la tradizionale tecnica di coltivazione dei prati che consente, con lo scorrimento continuo dell’acqua irrigua anche in inverno, permette una crescita costante di erba da taglio. Il nome della cascina deriva dall’essere situata al decimo miglio dell’antica strada romana che collegava Mediolanum (Milano) a Ticinum (Pavia). Ha la tipica struttura delle cascine a corte con le sue varie funzioni dalla residenza del fattore alle case dei braccianti, alle stalle e ai fienili.
La Cascina Decima
  • OASI DI SANT’ALESSIO. Si tratta di una piccola area naturale protetta d’iniziativa privata, il cui accesso è situato nel centro del paese di Sant’Alessio, presso il vecchio castello. Vi trova rifugio una notevole varietà di specie faunistiche, anche esotiche, adeguatamente sistemata in acquari e terrari. Vi nidificano le cicogne che ha trovato qui un ambiente idoneo per la riproduzione.
  • CORTEOLONA. Alle porte del paese, si scorge una vasta corte colonica nella quale spicca un edificio con loggiato; da esso sporge l’abside dell’oratorio gotico di Sant’Anastasio, rielaborazione della primitiva sede di culto voluta da Liutprando, re dei Longobardi. In questo luogo, secondo il beneplacito di Carlomanno (879), si dava ospitalità ai pellegrini, ma non solo. Nel palazzo, i re longobardi e poi quelli franchi, vi tennero una residenza che «si prestava benissimo – scrive uno storico locale – tanto per cercarvi riposo, quanto per tenervi quei parlamenti e giudicati che erano dette le diete». Quasi una piccola capitale dunque, non molto distante dalla vera capitale Pavia – sede del Regno Italico –  che rende illustre l’odierno aspetto di questo paese.
  • MULINO MEZZAVIA. Al termine di un breve tratto di sterrato, fra Corteolona e Corte de’ Nobili, scesi nella valle depressa dell’Olona, s’incontra questo vecchio mulino con la sua ruota in ferro. Nelle sue vicinanze si trovava nel Medioevo il “guado del sale”: vi approdavano i barconi carichi del prezioso prodotto alimentare, dopo aver risalito il Po, dal lontano Adriatico.
  •  
Il Mulino Mezzavia
  • SAN ZENONE PO. Punto di arrivo della ciclovia, il paese è allineato sotto l’argine maestro del Po. L’Olona defluisce nel grande fiume per mezzo di una chiusa. Il paese è ubicato dove in antico esisteva un traghetto fluviale. Secondo una tradizione locale, gli abitanti di San Zenone era chiamati i ‘duturòn’, i dottoroni perchè molto sapienti e dei quali il loro più illustre rappresentante è stato certamente il giornalista Gianni Brera.
La foce dell’Olona a San Zenone Po

L’OLONA INFERIORE: IL FIUME CHE PERSE LA VIA.

Gli storici ritengono che l’Olona fu deviato dal suo corso naturale all’altezza di Lucernate, oggi frazione di Rho. In quel punto infatti il fiume che scorre con un regolare orientamento verso sud-est piega più deciso a est per raggiungere Pero e quindi entrare, con un letto sotterraneo, a Milano. A partire dagli anni Venti del secolo corso l’alveo cittadino fu spostato lungo i viali della circonvallazione e portato infine a confluire nel Lambro Meridionale presso la chiesa di San Cristoforo a Milano dopo aver sottopassato il Naviglio Grande.

Il secondo ramo dell’Olona diviso si presenta molto più a sud, alimentato dalla convergenza, nel comune pavese di Bornasco, del Roggione e della Roggia Olonetta a loro volta formati dalle acque di diversi fontanili. Presso la cascina Settimo prende il nome di Olona meridionale o inferiore e torna nel suo primitivo letto, particolarmente ricco di anse. Diversamente da quanto si crede, le sue acque sono pulite e offrono alimento e ambiente di vita a molte specie animali. Il fiume scorre nella pianura pavese, bordato da alberi e da vegetazione acquatica. Dopo Copiano, avvicinandosi alla foce nel Po, il suo letto si abbassa dando forma a un paesaggio lievemente ondulato, una sorta di piccola valle dalle scarpate dolci e alberate. Gli abitati si dispongono sui cigli, spesso utilizzando, come Costa de’ Nobili, un rialzo naturale. Nell’ultimo tratto l’Olona si divide in vari rami, alcuni artificiali, e discende l’ultimo gradino morfologico di una decina metri, che gli permette di trovarsi al livello del letto del Po.


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