La guidovia della Guardia

Itinerario in mountain-bike o e-bike nell’immediato entroterra di Genova.

Il santuario della Madonna della Guardia, sul Monte Figogna, nella Val Polcevera, è frequentato dai fedeli di ogni parte dell’arco ligure. La sua posizione dominante, con un orizzonte vastissimo sia verso il golfo di Genova, sia verso la catena appenninica. ne fece in antico un punto d’osservazione: una “guardia” appunto Attorno al 1490 l’apparizione della Vergine a un contadino diede origine prima a una semplice cappella poi, fra il 1528 e il 1530, a un vero santuario. Nel 1890 si ebbe un ulteriore rinnovamento con la costruzione deil’attuale tempio, grandioso sebbene privo di originalità artistica; accanto vi sorse un ospizio e il complesso arrivò a coprire l’intera vetta della montagna.

Controrotaia
Le ‘guide’ in cemento e il binario

L’accesso al luogo santo, posto a 806 metri d’altezza, avveniva in passato mediante ripidi sentieri a piedi o con l’aiuto di muli. Per l’enorme afflusso di fedeli (e la straordinaria raccolta di ex-voto del santuario lo sta a dimostrare) si penso di installare, intorno al 1920, un ingegnoso quanto poco diffuso mezzo di trasporto. Si trattava di una “guidovia”, ossia di una vettura montata su rotala e dotata di quattro ruote gommate che scorrevano su due parallele “guide” di cemento. Un sistema ancora oggi utilizzato su alcune linee del metro di Parigi. La “guidovia era molto più flessibile, sicura ed economica rispetto alle normali tramvie o ferrovie. Inaugurata nel 1929, la vetturetta, mossa da un motore diesel, trasportò migliala di pellegrini ogni anno, fino al 1967, data della sua soppressione.

Tolti i veicoli è rimasta la sede viabile con i binari e le fasce di cemento. Seguendola in mountaìn-bike si può accedere con moderata pendenza e con bellissimi panorami al piazzale del santuario. Ora ne è in atto il recupero proprio con l’obiettivo di renderla un percorso verde.

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La galleria Arpexella

Si parte dal fondovalle del Polcevera, circa un chilometro prima di Pontedecimo, al semaforo di Ponte Barbieri. In fondo a via Romairone, sulla sinistra, vi erano la stazione di partenza di Serro (oggi demolita) e le testate di un ponte che scavalcava la strada, poi la via San Biagio si pone esattamente sul tracciato, qui asfaltato. Sulla sinistra, in alto, si scorge bene la meta della nostra escursione. Con andamento sinuoso fra ortaglie e ville rustiche si procede fino a Gaiazza, frazione di Ceranesi. Accanto al negozio di alimentari si scorge una lunga rampa: è il tracciato della “guidovia”, che ora seguiremo fino al santuario.

Prima però occorre transitare per la frazione Sareto (altro breve tratto in asfalto su via Piancraiolo), poi si entra nel castagneto che cinge le falde più alte della montagna. S’incontrano i piazzali di scambio della linea e anche due brevi gallerie. Con un po’ di equilibrismo ci si può mantenere sulle guide in cemento. Con larghi tornanti il tracciato si porta sotto la vetta e dopo averla quasi aggirata spunta sulla rotabile d’accesso, a pochi metri ormai dal piazzale sommitale. La visita del fastoso interno barocco della chiesa si compendia con quello degli ex voto che

guidovia
Il vagoncino della guidovia

hanno diffuso la popolarità della Madonna della Guardia in decine di altri luoghi di culto deIl’Appennino Ligure.

Punto di partenza: Ponte Barbieri, lungo la vai Polcevera, all’ingresso di Pontedecimo. Si raggiunge da Genova seguendo la strada statale 35 “dei Giovi”. Distanza: 10 km su strade secondarie asfalfate e sul tracciato della “guidovia” (attenzione al bordo dei binari. Dislivello: 743 metri. Mezzo consigliato: mountain-bike o e-bike. Periodo consigliato: da ottobre in poi.

Dove mangiare. Sul piazzale del santuario si trovano due ristoranti: Strizoli, 010/71.80.27; e La Santa,010/78.10.23; sul sagrato della chiesa esiste un ambiente coperto per consumare colazioni al sacco.

Indirizzi utili: santuario Madonna della Guardia, telefono 010/7.23.59; email: info® nsguardia.org

©Albano Marcarini, pubblicato su Bell’Italia nel 2005

Guidovia.map

  1. Da via Romairone (ex-stazione) si segue in salita Via San Biagio sul percorso della ex guìdovia.
  2. Fra le case di Gaiazza si lascia l’asfalto e s’imbocca per Via Sareto l’originario tracciato con le guide in cemento.
  3. Dopo la frazione di Sarete l’itìnerario entra nel castagneto e affronta l’erta finale con una pendenza media del 6 per cento.
  4. Con ampie curve si passa sotto la galleria Arpexella, lunga 52 metri, e si raggiunge la fermata Ca’ Bianca.
  5. Dopo una seconda galleria 125 metri) si aggirano le propaggini della vetta e si accede infine alla sommità, dov’è il santuario della Madonna della Guardia.

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