Monterubbiano: il borgo dei tre castelli

Itinerario a piedi sulle colline marchigiane, intorno a Monterubbiano.

Monterubbiano è un borgo dell’entroterra marchigiano, arroccato sul versante sinistro della valle dell’Aso, nella provincia di Fermo. Come tutti gli insediamenti d’altura, ha origini antiche, seguite all’unione di tre nuclei fortificati medievali: Orbianum, Coccaro e Mont’Otto. Il tutto rivela trascorsi storici non proprio pacifici, causati dalle frequenti rivalità con la vicina Fermo. Una data significativa è il 1433, quando gli Sforza prendono possesso del feudo. A loro si assegna la ristrutturazione della cinta fortificata, molto più ampia dell’abitato d’allora e ancora oggi in gran parte visibile, munita di cinque porte d’accesso. In essa trovarono spazio tre fortilizi, oggi andati perduti. Così protetto Monterubbiano crebbe lungo un’asse stradale tracciato sul crinale del colle, arricchendosi di edifici civili e religiosi, fra cui due conventi, e di un ghetto ebraico. Già nel XIV secolo contava 7000 abitanti, numero considerevole per l’epoca.

Monterubbiano214
Monterubbiano sulla china del colle

Con altri comuni della zona, Monterubbiano ha sviluppato oggi diversi itinerari per facili escursioni a piedi. Dopo la visita del centro storico – da non tralasciare la chiesa collegiata di S. Maria dei letterati, la pieve di S. Stefano e il Palazzo pubblico – ci si può avviare a passo lento lungo strade campestri, per apprezzare le bellezze del paesaggio, fra dolci ondulazioni e grandi orizzonti che vanno dal mare alle montagne, dall’Adriatico ai Monti Sibillini.

Monterubbiano.S.M.dell'olmo
La chiesa di S.Maria dell’Olmo a Monterubbiano.

Prese le mosse dalla centrale piazza Calzecchi, si esce dall’estremità occidentale delle mura, seguendo i cartelli per Montotto. Una ripida discesa conduce alla chiesa del Crocifisso, presso un incrocio di strade, innalzata nel 1590, con un alto portico antistante la facciata. Ora il percorso punta verso la frazione Montotto, ma evita la strada asfaltata. La chiesa della frazione si raggiunge dopo aver avvicinato l’antica fonte perenne.

Monterubbiano.Spino
Paesaggio della Val d’Aso

Un obbligato tratto di asfalto conduce poi alla località Piaggiole, dove inizia, verso destra, presso una croce, una lunga strada campestre. Stando sinuosa lungo il crinale del colle consente belle vedute sulla campagna con alternanza di coltivi e di macchie boschive. S’incontrano spesso vetusti esemplari di querce. Le isolate case coloniche sottolineano la trascorsa conduzione a mezzadria dei fondi agricoli, che favoriva una composizione del paesaggio molto più parcellizzata e vivace rispetto a oggi. Si raggiunge il fondo della valle nei pressi della frazione Torchiaro, che si staglia sul colle di sinistra. Appena prima del ponte sul fosso Cosollo, si lascia la strada e, verso destra, si intraprende la risalita su un altro costone di colle (occorre fare attenzione, consultare bene la cartina perché la segnaletica qui è difettosa!). Si deve anche rimontare l’erta china di un campo per raggiungere la traccia carrabile che si riavvicina a Monterubbiano lungo il crinale dello Spino. Le case del borgo e il campanile sono però ancora lontane. Solo dopo aver toccato l’edicola di S. Maria del Soccorso e percorso un breve tratto della strada provinciale, si rientra in paese utilizzando la vecchia rampa selciata di Porta del Pero.

Palazzo Comunale
Monterubbiano, la piazza

Punto di partenza e di arrivo: Monterubbiano. Si raggiunge dall’autostrada A14 uscendo al casello di Pedaso, percorrendo un tratto di 12 km lungo la valle dell’Aso e quindi la diramazione di 3.4 km per il paese.

Tempo di percorrenza: 3 ore – Distanza: 13 km –Dislivello: 480 metri – Segnavia: frecce gialle, ma discontinue. – Periodo consigliato: tutto l’anno.

Dove mangiare: Ristorante Coccaro, p.za R. Lecchino, Monterubbiano, 339.5060755. – Dove dormire: B&B Vento di Rose, 0734.59226. Indirizzi utili: Municipio di Monterubbiano. 0734.259980.

Pubblicato su Bell’Italia nel febbraio 2006 – ©Albano Marcarini, 2018.

Scansione

  1. Si esce da Monterubbiano lungo via S.Andrea, in direzione Montotto. Si passa sotto la porta delle mura castellane godendo di ampi panorami sull’Appennino. Si scende su sentiero fino a imboccare una strada d’accesso a una casa colonica; continuando a scendere si arriva alla chiesa del Crocifisso.
  2. Senza seguire la strada asfaltata si risale una collina, s’incrocia la strada a Case Leoni, si scende alla fonte di Montotto per poi toccare l’omonima frazione presso la chiesuola di S.Maria.
  3. Da Montotto, con un tratto di strada, si punta verso la Croce delle Piaggiole.
  4. Alle case delle Piaggiole si stacca, a destra, una strada campestre che scende il dorso della collina fra campi, cascinali e isolate querce.
  5. Giunti in fondovalle, sotto il villaggio di Torchiaro, dopo un paio di tornanti si lascia la strada. A destra si passa un fosso e si risale la ripida pendice su una carrareccia fino a incontrare un campo. Qui, nell’erba, si rimonta fino in cima al crinale dove si torna su una traccia carraia.
  6. Ora si mantiene il percorso di crinale con belle vedute su Monterubbiano, in cima al colle più alto. Arrivati al crocicchio di S.Maria del Soccorso, si segue la strada d’accesso al paese. Sotto le mura, il vecchio sentiero sale diretto nell’abitato chiudendo così il lungo anello.

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