Una strada romana sul mare di Sardegna

Itinerario a piedi lungo la costa sud-occidentale della Sardegna, nei pressi dell’antica città di Bithia.

La Sardegna era attraversata da una fitta retè di strade romane. Resta poco del loro impianto. Un interessante eccezione si trova nei pressi di Nora, città fondata dai Fenici e caput viae della strada che seguiva la costa sud-occidentale dell’isola, nella zona del Sulcis (Cagliari). Nulla di eccezionale, intendiamoci, si tratta di un breve tratto di basolato stradale, ma inserito in un ambiente di grande fascino, a ridosso del mare, fra la scogliera e la macchia. Inoltre la si può raggiungere solo a piedi. Esattamente come faremo, partendo dalla spiaggia di Chia.

Prima di avviarci lungo la costa, si può approfìttare della vicinanza del promontorio di Chia per visitare la torre di vedetta e i resti dell’antica città di Bithia, altro caposaldo della strada romana. Questo tratto di costa era dotato di molti approdi marittimi, utilizzati prima dai Fenici, poi dai Punici e, a partire dal 238 avanti Cristo, dai Romani. La posizione era strategica sulle rotte verso la Spagna e l’Africa. Di Bithia riapparse nel 1933, dopo una mareggiata, la necropoli. I quartieri di abitazione, che occupavano le pendici del promontorio, sono oggi ricoperti dalla macchia. Sulla cima svetta una torre aragonese del’600 e si gode un ampio panorama.

Gabbiani.comuni
Gabbiani

Per incamminarci lungo la strada romana, dalla spiaggia di Chia torniamo in auto fino al ponte sul Riu di Ghia, dove si segue la stradina sulla sponda opposta del corso d/acqua. Lasciata l’auto al parcheggio si comincia l’escursione sulla strada costiera, a fondo naturale, che replica il tracciato romano. Subito si scorge l’isolotto Su Cardulinu. Era il sito del tophet fenicio, il luogo dei sacrifici dei fanciulli. Vi rimangono avanzi di mura e un grande altare dove si commetteva il crudele rito. La strada si alza sul mare. Un isolato massiccio scistoso – il monte Sa Guardia – s’interpone fra la costa e l’entroterra. Non è elevato ed è vagamente punteggiato di pini, più spesso di macchia a corbezzolo, leccio, erica, fìllirea. Incantevoli ma impraticabili calette disegnano l’orlo della costa. A un tratto, raggiunto un vertice del percorso, si prosegue aggirando una solitaria vallata, a mezzacosta della quale s’inscrive il lungo taglio della strada. Avanzando, l’ambiente si fa più selvaggio. Oltre agli immancabili gabbiani, si possono osservare i cormorani, immobili sulla scogliera ad asciugarsi le ali.

Quando il percorso, ormai ridotto a una scabra traccia, comincia a scendere si annunciano i resti dell’antica strada romana. Sono due segmenti di basolato, della lunghezza di circa 30 metri, a piccoli blocchi grossolanamente poligonali. Altre porzioni di strada sono celate dai cespugli della macchia. A questo punto si può fare ritorno al parcheggio, seguendo Io stesso percorso dell’andata. La giornata si può concludere al sito archeologico di Nora, nei pressi di Pula (a 18 chilometri di distanza verso Cagliari). Vi si può osservare l’evoluzione di una città commerciale antica fra l originario palinsesto fenicio e le successive stratificazioni romane imperiali. Anche il museo, nella cittadina di Pula, rivela motivi d’interesse e reperti recuperati dai luoghi visitati.

Scansione 2Punto di partenza e arrivo: Chia, località in comune di Domus de Maria, a 50 chilometri da Cagliari. Si raggiunge dalla città seguendo la strada 195 fino al bivio per Chia, 4 km prima di Domus de Maria e quindi un breve tratto della strada provinciale 71. 

Tempo di percorrenza: 2 ore tra andata e ritorno. Condizioni del percorso: su strada sterrata chiusa ai veicoli. Percorso non segnalato. Tutto esposto al sole; indispensabile una riserva d acqua. Dislivello: 90 metri (solo andata). Periodo consigliato: dall’autunno fino a inizio estate. 

Dove mangiare: a Chia, ristorante Le Dune, telefono 070/9.23.01.58. Indirizzi utili: Museo Archeologico e scavi di Nora, corso Vittorio Emanuele 67, Pula, 070/9.20.96.10 (con biglietto cumulativo). L’accesso agli scavi di Bithia è libero.

1. Prima dell’escursione a piedi si può salire alla torre di Chia e osservare i ruderi sopravvissuti della città fenicia di Bithia.

2. Dal parcheggio, dopo il ponticello sul Riu di Chia, s’imbocca la strada costiera che ricalca l’antica strada romana.

3. Si avvicina l’isolotto Su Cardulinu, legato alla terraferma da una sottile lingua di sabbia, e poi si procede lungo la costa salendo di quota.

4. Giunti a una sella, si lascia sulla sinistra la strada che sale sulla montagna, e si procede verso destra aggirando un profondo vallone, rivestito dalla macchia mediterranea.

5. Raggiunti i tratti di basolato stradale romano, ritinerario gira su sé stesso e fa ritorno al parcheggio. Avendo una seconda auto posizionata a Pinus Village, si può invece procedere oltre per circa 20 minuti.

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Albano Marcarini, I SENTIERI DELLA SARDEGNA, Alleanza Ass. Milano, pag. 80, con foto, carte e acquerelli

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