Itinerario a piedi fra le colline del Roero, nel cuore del Piemonte.
Il Roero è una regione vitivinicola del Piemonte centrale a cavallo fra le province di Cuneo, Torino e Asti. Vi si produce del buon vino, ma il paesaggio è non solo di vigne. Ad esse si alternano macchie boschive e umide vallecole ricche di flora spontanea. Inoltre la zona, prevalentemente collinare, è singolarmente sparsa di minuscoli nuclei abitati.
Difficoltà: bassa. Durata: 3 ore, 15 minuti. Lunghezza: 6.1 km Dislivello: 141 metri in salita. Segnavia: frecce segnaletiche. Partenza e arrivo: Sant’Anna, frazione di Monteu Roero. Si raggiunge da Torino (km 51) seguendo la strada regionale 29 per Alba. A Canale si segue per Monteu, prima del capoluogo si devìa a sinistra per S.Anna.Condizioni del percorso: strade secondarie asfaltate e sterrate. Dove mangiare: sul percorso nessun punto di ristoro; a Monteu Roero: Cantina dei cacciatori, Villa Superiore 59, 0173.90815, https://www.cantinadeicacciatori.it – Dove dormire: Agriturismo Cascina Vrona, Sant’Anna, 0173.90629, http://www.cascinavrona.eu
A. Dal piazzale della chiesa della frazione S. Anna si segue la strada di cresta verso il Bric Boscogrande. Le ripidi pendici del colle sono ordinatamente pettinate di vigne. Anche la cima del ‘bricco’ è rivestita dai tralci e dalle foglie. Di tanto in tanto spunta il tetto di un cascinale. Ciuffi di canne segnano i rivoli d’acqua. A destra si guarda verso la Val della Pieve, a sinistra la Valle dell’Aiello.

B. La strada, molto panoramica, arriva alla Ca’ Nova e quindi alla frazione Bric Ferreri. Ora la strada scende ripida verso il fondovalle del Rio Aiello.
C. Giunti al secondo tornante si abbandona l’asfalto e si segue a sinistra una carraia che risale un verdissimo angolo di valle. Da ogni parte scendono le vigne e sembrano avvolgere la campagna in un solo abbraccio.

D. In fondo si sale a destra, verso le case Maroli, tornando su uno stretto crinale di colle, detto Serra Lupini. È la zona di produzione del Roero Arneis, vino bianco autoctono, tornato agli onori della tavola solo da qualche decennio per accompagnare aperitivi e piatti leggeri. In precedenza si usava in assemblaggio con altri uvaggi.
E. Alle case di Musso si piega a destra, sempre su asfalto puntando nuovamente verso la valle dell’Aiello. Ai vigneti fanno posto ogni tanto boschetti di querce, acacie con un ricco sottobosco di nocciole, lamponi e more. Si tratta dell’habitat ideale per il moscardino, un roditore della famiglia dei ghiri.

F. Si torna nel fondovalle e, dopo aver seguito per breve tratto la strada provinciale, si rimonta l’opposta pendice lungo uno stradello di vigna. Si tocca il Bric Bori e si raggiunge la frazione Sandri.
G. Con un altro tratto di tranquilla strada asfaltata si toccano l’agriturismo Cascina Vrona e diversi altri gruppi di case, ben disposti sui crinali, fino a tornare a S. Anna, luogo della Parrocchiale e punto dal quale si era partiti.
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Albano Marcarini (a cura di -), PIEMONTE E VALLE D’AOSTA, De Agostini/Alleanza Ass., 252 pagine, con foto, mappe e acquarelli, formato 13 x 20 cm
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