A Ponza, la Guardia e la Scarrupata

Itinerario a piedi nell’Isola di Ponza, in provincia di Latina.

Il faraglione della Guardia è la punta estrema dell’Isola di Ponza. È un ‘alta guglia di basalto che si erge imponente sul mare. Vi fu installato un potente faro e, per raggiungerlo, fu costruito un tortuoso sentiero che da lontano pare una piccola muraglia cinese. A piedi è una meta piuttosto facile, partendo dal capoluogo.

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Ponza

Difficoltà: bassa. Durata: 1 ora e 20 minuti. Lunghezza: 2,1 km (solo andata). Dislivello: 110 metri in salita. Segnavia: inesistente. Partenza e armo: Ponza. Si raggiunge da Formia, Anzio, Terracina con aliscafo o ferry-boat. 

Dove dormire e mangiare: Ponza dispone di un ampia varietà di ristoranti, alberghi e B&B. La trattorìa Monte Guardia si trova sul percorso in Salita Scotti, 0771.80247. Contatti utili: Associazione proloco, via Molo Musco, 0771.80031, www.prolocodiponza.it.

scansioneA. Si parte da piazza Vitiello a Ponza, appena sopra l’approdo dei traghetti. Si seguono, dapprima, le indicazioni per la trattoria Monte Guardia, salendo gradini, sottopassando androni, sfilando vicino alle bianche casette del capoluogo isolano. Dietro le spalle, girandosi, si gode una splendida veduta del porto e della costa orientale dell’isola fino alla Punta dell’Incenso.

Lasciata sulla sinistra la trattoria s’imbocca in salita la stradina che conduce al monte Guardia. Fra le case della località gli Scotti appaiono rigogliosi i giardini e gli orti con le piante da frutto.

B.Attenzione. A un certo punto, senza nessuna segnalazione, a quota 96 metri circa, occorre abbandonare la strada e prendere a sinistra un viottolo tra i muri bassi, che superate le ultime case s’affaccia sul mare: una deviazione verso sinistra scende al Bagno Vecchio. Dal mare spuntano i faraglioni del Calzone muto (prende il nome da una superficie di roccia scura assimilabile a un pantalone). E un cartello indica la direzione del faro.

C. Poco più avanti ancora una diramazione, brevissima, permette di salire alla linda chiesuola della Madonna della Civita. Il sentiero ora procede sul bordo di un terrazzino, fra i coltivi. Grosse agavi e fichi d’india spuntano dalla bassa vegetazione; poi inizia la macchia che sembra soffocare il viottolo.

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Il Calzone Muto

D. Con qualche cautela per non porre i piedi in fallo, si giunge a un cancellino (da richiudere). Finalmente appare, in lontananza, la punta del faro. Per arrivarci occorre, a questo punto, scendere attraverso la Scarrupata, così detta per il caotico ammasso di rocce che scende fino al mare. Man mano che si procede, il sentiero s’allarga e lascia intravedere la sua vecchia struttura, larga e accuratamente selciata. Si arriva a pochi metri dal mare, presso una caletta.

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La Berta minore

E. Uno stretto istmo di roccia unisce il basaltico faraglione della Guardia dall’isola madre. Qui occorre fermarsi: un cancello sbarra l’accesso al faro lungo uno spettacolare percorso pensile. La luce del faro della marina militare è visibile da oltre vena miglia.

L’isola è frequentata, inoltre, dalle berte che arrivano in migrazione: i ponzesi le chiamano uccelli parlanti, per le loro grida quasi umane. Sono berte maggiori, che si riproducono in una trentina di coppie nell’arcipelago delle Pontine; e berte minori (un esemplare nel disegno), che sono semplicemente di passo. Si ritorna a Ponza per la stessa via.

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€6,00

 

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