Itinerario circolare a piedi nelle Prealpi Giulie, nella valle dello Judrio, nel comune di Prepotto, in provincia di Udine.
Al santuario di Castelmonte, ubicato su una collina visibile da larga parte della pianura friulana, si giungeva un tempo a piedi da tutti i punti cardinali, tanta era la fama e la devozione recata a questo luogo sacro. Il nostro sentiero sale da sud-ovest, dalla valle dello Judrio che oggi separa l’Italia dalla Slovenia e un tempo la Repubblica di Venezia dall’Impero asburgico. Un ambiente di raccolta bellezza dove i pochi abitati, minuscole frazioni del comune di Prepotto, sembrano boe che sfidano le onde in un mare infinito di boschi, colline e vallate. Il confine, in questo caso, ha agito da conservatore della natura anche se, sotto il profilo sociale, ha separato un territorio dove la convivenza fra le diverse etnie non era mai stata disattesa.
Partenza e arrivo: Fragielis, frazione del comune di Prepotto. Si raggiunge solo in auto seguendo da Cividale del Friuli (a 17 km da Udine) la strada per Prepotto e quindi quella che risale la valle dello Judrio, sul versante italiano. Giunti in località Bodigòi si lascia la strada di valle e si sale a sinistra per un paio di chilometri fino a Fragielis, termine della strada.
Lunghezza: 12.8 km – Tempo di percorrenza: 3 ore e 30 minuti. – Dislivello: 566 metri. Condizioni del percorso: facile, su sentieri e strade forestali; segnavia Cai 748 e 747. Periodo indicato: in ogni stagione. Info: santuario di Castelmonte, visite dalle 7:30 alle 12 e dalle 14:30 alle 18 (19 ora legale), domenica e festivi orario continuato, www.santuariocastelmonte.it
Le buone cose. L’Associazione Produttori Schioppettino di Prepotto tramite il proprio sito www.schioppettinodiprepotto.it suggerisce e propone itinerari di visita alle cantine locali.
Dove mangiare e dove dormire – La Casa del Pellegrino (Castelmonte, 0432.731161). Si trova nel borgo accanto al santuario. Offre generosa cucina, un ottimo strudel e semplice ospitalità alberghiera. Camera doppia a 50 euro a notte.
Tinello di S.Urbano (Prepotto, via 24 maggio 30, 0432.713080). Confortevole agriturismo da poco ristrutturato nel verde della campagna friulana,annesso all’azienda vitivinicola. Con servizio ristorazione. Camera doppia a 75 euro a notte.
B&B Domus Julii (Cividale del Friuli, largo Boiani 8, 0432.730844 – 333.6737042). Per chi preferisce pernottare in Cividale, a un passo dal Duomo e dal celebre Tempietto longobardo. Alloggio in casa d’epoca con mobilia in stile. Camera doppia da 60 a 75 euro a notte.
Si ringrazia per la collaborazione Corrado Dalla Libera. – Aggiornato nella primavera 2016. Pubblicato su Bell’Italia, settembre 2016.
In auto occorre arrivare, su stradine tortuose e larghe come sentieri, alle poche case di Fragielis (alt. 278) e poi continuare a piedi passando subito accanto all’isolata chiesuola della borgata. Si parte già da una certa altezza – circa 280 metri – tanto che, nelle belle giornate, non è difficile da qui scorgere l’Adriatico. Siamo anche al limite superiore dei vigneti dove si produce lo Schioppettino, un vitigno autoctono facente parte della famiglia delle ribolle: è infatti la ribolla nera o ‘pokalca’, come viene detta in slavo. Vino schietto e ricercato, circoscritto a poche vigne. Il nome rimanda al suono, ovvero gli acini maturi, gonfi e con la buccia tesa e leggera, che scoppiettano nella bocca.
Il sentiero sale gradatamente, senza fatica, entrando nella boscaglia: al primo trivio di percorsi si deve tenere a destra imboccando il segnavia 748 che è anche una porzione del Sentiero Italia. Ora si procede a mezza costa sul versante idrografico destro della valle dello Judrio dove la selva copre quasi per intero i rilievi. Luogo ideale per la fauna selvatica come il cinghale, il capriolo, la volpe, la lepre. Fra gli arbusti si ascolta il canto del fringuello, della cincia mentre spesso, sul sentiero, si scorge il volo basso e rapido della ghiandaia. Di notte, questo bosco è il regno del gufo e della civetta.

Si lascia a destra un sentiero dal quale faremo ritorno e quindi, sempre rispettando i segni bianchi e rossi, si giunge al piede di una breve ma ripida rampa fra castagni inselvatichiti. Questione di pochi minuti per guadagnare la radura dove sorge la chiesa dei Tre Re (alt. 531), risalente al XV secolo. Come molte altre chiese campestri delle Prealpi Giulie ha uno schema semplice, abside poligonale e un bel portico anteriore. All’interno, visibile da un pertugio, ci sono affreschi con i Re Magi, S.Anna e la Vergine oltre a una copia dell’Adorazione dei Magi, datata al 1540 e attribuita a Sebastiano Florigerio, seguace della scuola del Pordenone. Nella celletta dell’altare vi sono le reliquie dei tre Re Magi.
Ora il cammino si fa più agevole lungo una stradella forestale che s’interna in una convalle. Sulla destra, in alto, spicca la nostra meta: il santuario di Castelmonte, ovvero la Madone di Mont in friulano, Stara Gora in sloveno. Vi si arriva utilizzando nell’ultimo tratto la strada asfaltata che sale da Cividale.

Il santuario, sulla vetta (alt. 618), è abbracciato, quasi sostenuto, da un borgo murato: vi si accede da due porte. La prima dedicazione a S. Michele designa un’origine molto antica. Ci sono indizi che fanno pensare a un sacello risalente al V-VII secolo; dal sec. XII la chiesa fu mutata a favore della Vergine. I ripetuti danni dei secoli e quelli, rovinosi, dell’attacco ungaro nel 1419 e dell’ultima guerra hanno contraffatto l’antico aspetto. Il luogo è un caposaldo della fede delle genti friulane e slovene; nella chiesa si custodisce una statua in pietra della Madonna col Bambino, eseguita prima del 1479 da un’artista d’oltralpe. Intorno sono affissi numerosi ex-voto, i cui soggetti si rifanno spesso a episodi miracolosi avvenuti nelle campagne. Di particolare interesse documentario è l’ex-voto di Gemona, riproducente la città colpita nel 1575 dal flagello della peste. Castelmonte è gemellato con altri due vicini santuari sloveni, uniti da un sentiero devozionale: Maria Zell e Montesanto nella Valle dell’Isonzo. Dal terrazzo del pozzo, sotto la chiesa, si gode un ampio panorama verso la pianura e le valli del Natisone. La Casa del Pellegrino accoglie i viandanti, li rifocilla e concede loro anche un letto.

Il percorso di ritorno riparte da Castelmonte per la porta orientale e dal parapetto del piazzale scende con il segnavia 747. Questa era un’altra via d’accesso al santuario, praticata dai fedeli provenienti dalla valle dell’Isonzo. Si mantiene alta sul versante del vallone del Rio della Madonna, confluente nello Judrio, fino a un bivio dove occorre prestare attenzione: si lascia infatti la direzione principale (che qui torna a rimontare la pendice) e si piega a destra scendendo ripidamente con alcune svolte fino a raggiungere Marcolino, villaggio di poche abitazioni per lo più in abbandono ma che, in prospettiva, sarà recuperato, come altre frazioni di Prepotto, per attività turistiche. Ora, tenendo sempre a destra, si contornano i diversi impluvi del vallone in modo da aggirarlo completamente e ricomparire sul versante dello Judrio. È una lunga marcia, su uno stradello forestale, che si chiude al tornante con la strada asfaltata che proviene da Prepotischis e procede, come faremo noi, a destra. Dopo la prima curva si avanza ancora per circa 200 metri fino all’altezza di un palo dell’energia elettrica; qui, a sinistra parte un largo sentiero che in pochi minuti confluisce sul percorso dell’andata. Sui propri passi si torna così a Fragielis.
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