Bellino e le sue sorelle

Itinerario lineare a piedi in Val Varaita, in provincia di Cuneo. 

Siamo nelle alte terre. Sono le borgate più in quota della Val Varaita, nel Cuneese. Luoghi di antiche autonomie, forse perché lontani dai centri di potere. Con altri comuni, di qua e di là dallo spartiacque alpino, formavano, intorno all’anno Mille, la Repubblica degli Escartons. Visiteremo Bellino e le sue frazioni. Aspettatevi splendide case, decorate da meridiane e affreschi, faggete e pascoli in un sontuoso scenario alpino.

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Prafauchier

Difficoltà: bassa. Distanza: 12.3 km. Tempo di percorrenza: 3 h 30 m. Dislivello: 520 metri in salita. Condizioni del percorso: strada asfaltata o sterrata, qualche tratto di mulattiera.Quando andare: estate e inizio autunno. Partenza: Chiesa, frazione di Bellino. Si raggiunge da Saluzzo seguendo la strada della Val Varaita; a Casteldelfino si impegna la diramazione per Bellino (a 5 km) Arrivo: Rifugio Melezè. In estate si può far ritorno a Chiesa con il bus. Dove mangiare: Rifugio Melezè (con i tipici ‘ravioles’),  0175.95338. Dove dormire: Locanda del Pelvo, Chiesa, Bellino,  0175.956026. Info utili: indispensabile la guidina alle meridiane di Bellino (in vendita a Chiesa).

Bellino.mapItinerario pubblicato su AIRONE, marzo 2005

Si parte da Chiesa, la frazionepiù a valle. Dal parcheggio, dinanzi alla Locanda del Pelvo, si può puntare un attimo fino alla chiesa di S. Giacomo, ovvero la Parrocchiale (citata dal 1308) della comunità di Bellino, come vuole anche il toponimo.

Celle.affresco.sindonico
Celle, affresco sindonico

Si punta ora verso la frazione Fontanile, oltre la quale si avvicina il torrente Varaita che si passa su un ponticello; poi si piega a sinistra su un tratto della vecchia mulattiera di valle. Purtroppo è in cattive condizioni e, poco dopo, scompare nella vegetazione. Bisogna intuire il percorso, passare un ruscello e rimontare il ciglio del prato soprastante, da cui facilmente si guadagna la carrozzabile.

Dopo due tornanti si accede, per la strada bassa, alla borgata Pleyne (si nota la vecchia casa comunale). Si torna alla carrozzabile e la si segue fin sotto le case di Celle.

Per accedervi è meglio seguire la strada che prima tocca Prafauchier (nel disegno) e quindi entra nella borgata, la più consistente del comune. Da vedere le numerose meridiane, un magnifico affresco murale (Trinità e santi), sopra un arco carrabile, e la chiesa porticata.

Seguendo il vecchio ‘Chemin Royal’ si raggiunge ora Chiazale e, quindi, dopo un altro tratto di rotabile, attraverso gli ammassi franosi del Caso de Pràfiol, l’accogliente rifugio Melezè che può costituire la meta del nostro itinerario. Da qui si potrà poi puntare fino a S. Anna, la frazione più in quota.

Celle.facc.orient.
Celle

La via del ritorno prevede una diramazione verso le malghe della Gran Combe. Qui sono celate, sulle pareti delle ‘gronges’ (baite), alcune delle più belle meridiane: a pochi passi dal rifugio, nell’edificio isolato all’estremità del nucleo di Grange Melezé; poi, risalendo per circa 30 minuti la strada di servizio per Gran Combe, a Grange Combe inferiore con una bella meridiana con colombaia. I 32 quadranti solari censiti a Bellino sono stati restaurati a partire dal 1999 per iniziativa comunale.

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