Breve itinerario pedonale fra le colline di Gradara, nella provincia di Pesaro/Urbino.
La leggenda di Paolo e Francesca, amanti infelici, fu trascritta da Dante nella Divina Commedia: “Amor, ch’al cor gentile ratto s’apprende (…) Amor, ch’a nullo amato amar perdona…”. Non è certo che la vicenda si svolse nella rocca di Gradara anche se il luogo sembra fatto apposta per immaginare una storia d’amore, ricca di pathos.
Difficoltà: bassa. Durata: 1 ora e 30 minuti. Lunghezza: 4,5 km. Dislivello: 141 metri in salita. Partenza e arrivo: Gradara, davanti alla porta d’accesso al borgo storico. La località si raggiunge con l’autostrada A14 Bologna-Ancona con uscita diretta. Dove dormire: agriturismo la Serra, Fanano di Gradara, 0541.969856. Dove mangiare: la Botte 0541.964404 (chiuso il mercoledì). Anche enoteca. Orari: Rocca di Gradara, da martedi a domenica, dalle 9 alle 18.30; lunedì dalle 9 alle 13.30; 0541.964697. Contatti utili: Comune di Gradara, 0541.823911; www.gradara.net.
Prima di intraprendere la passeggiata occorre visitare il borgo e la rocca di Gradara. Il primo, fatto di basse casette in pietra e mattoni, è racchiuso nella seconda cinta muraria. Si allunga sulla via che sale alla rocca, innalzata dai Malatesta fra il 1293 e il 1324 su un precedente castello comunale. Gli interni sono arredati secondo lo stile revivalistico di fine Ottocento, ma non mancano due eccelse opere d’arte (una pala in terracotta dei Della Robbia, 1480 circa, e una pala dipinta da Giovanni Santi, padre di Raffaello). La rocca fu abitata anche dagli Sforza durante la reggenza della signoria di Pesaro (1445-1512), in particolare da Giovanni, marito di Lucrezia Borgia.
Dalla via principale del borgo si segue il Sentiero degli innamorati. Si percorre il perimetro superiore delle mura, dove in futuro sarà allestita una falconiera, per l’osservazione e l’esibizione dei rapaci. A un tratto, un largo sentiero scende nella boscaglia: seguendolo si arriva presto vicino alla casa Bianchini e alla strada asfaltata per Gabicce Mare (percorso pedonale).
Si segue la via verso destra passando, nella discesa, le case di Fratta. Giunti alla base della collina di Gradara, si lascia la direzione Gabicce piegando a sinistra lungo uno stradello campestre che s’insinua fra il colle della rocca (a sinistra) e il colle di Ciurbano (a destra). Fra i cespugli è facile scorgere la cinciarella (Parus caeruleus, nel disegno) dal bel piumaggio multicolore.
Si sbocca su via Fontanina che si segue verso destra, su asfalto, fino all’incrocio con via Canellina. Qui si lascia l’asfalto volgendo a sinistra lungo un fosso. Fatte poche decine di metri si attraversa la strada provinciale (prudenza perché è trafficata) e si continua oltre, nell’aperta campagna. Il percorso ora piega verso sinistra e fa lentamente ritorno a Gradara. Per evitare le curve della strada carrozzabile si può salire lungo il rettilineo percorso pedonale che riporta alla porta d’ingresso del suggestivo borgo.
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