Bacco, Furore e Sfogliatelle…

Itinerario a piedi lungo la Costiera Amalfitana, da Furore a Conca dei Marini, in provincia di Salerno.

Il fiordo è una lunga e stretta insenatura del mare. È un fenomeno tipico delle coste scandinave. Ma anche in Italia esiste un fiordo, molto più piccolo ma allo stesso modo suggestivo, nella Costiera Amalfitana, a Furore. In questo anfratto di alte rocce, bagnato dalle onde, i pescatori mettevano al riparo le barche e depositavano i loro attrezzi in piccoli magazzini a forma di cubo – i ‘monazzeni’ – aggrappati uno sull’altro. Poco più all’interno c’era una vera cittadella paleo-industriale: mulini, una calchera e alcune cartiere, alimentate dal torrente che finiva in mare. Negli anni ‘50 del secolo scorso la bellezza del luogo ispirò Rossellini per un suo film e sedusse la protagonista Anna Magnani che volle vivere in una casetta di Furore durante un appassionato rapporto sentimentale con il regista.

In auto il fiordo appare e scompare in un baleno, il tempo di passare sul ponte. A piedi lo si apprezza di più. Si visita l’ecomuseo che ricostruisce le vicende di questo piccolo insediamento e si raggiungono le attrattive più nascoste lungo un bel sentiero.

Si deve partire da Furore anche se è difficile individuare il paese come centro perché la sua caratteristica geografica è di disporsi in modo sparso lungo la rotabile che da Agerola porta ad Amalfi. Bisogna puntare verso la contrada S. Elia scendendo a precipizio per scalinatelle e ‘petingoli’ (un’espressione locale per definire i percorsi fra una contrada e l’altra) avendo come sfondo la vasta platea azzurra del Tirreno. Dopo la chiesuola intitolata al santo profeta, s’imbocca il percorso pedonale per il fiordo. Oggi è stato ribattezzato ‘Sentiero della volpe pescatrice’, per via di una volpe che sapendo ogni giorno l’ora in cui i pescatori facevano ritorno al fiordo s’aggirava guardinga ma pronta a catturare qualche pesce abbandonato sulla riva. Dopo aver lambito la diruta villa dei Maccaroni (soprannome attribuito ai vecchi proprietari, industriali della pasta) il sentiero supera un rio e aggira una rupe fra le ‘chiazze’, ovvero i terrazzini pianeggianti dove, con enorme fatica, i contadini potevano mettere a coltura qualche pianticella.

Furore.Fiordo
Le case del fiordo di Furore

Poi ci si affaccia al fiordo. Sul fondo si arriva per due vie: una passa fra le casette, l’altra s’avvicina al ponte. Infine si arriva al piccolo bar dove, puntualmente, ogni giorno, l’Uomo del Fiordo, ovvero Pietro Cavaliere, dispensa ai turisti pillole di memorie e di vita vissuta. Con passo lento e calcolato ci si può poi avviare per l’altro sentiero, che risale l’opposto versante. Questo si chiama ‘Sentiero dei pipistrelli impazziti’ perché, a una certa ora del giorno, nugoli di questi animali volteggiano vorticosamente lungo le pareti della gola. Gradino dopo gradino si osserva una felce rarissima, un relitto dell’era terziaria amante dei climi caldi: Woodwardia radicans. Si possono anche vedere due altri mulini, molto antichi, che per accellerare la caduta della poca acqua disponibile usavano degli ingegnosi pozzi ‘a vortice’. Giunti sulla soglia alta del vallone, in località Punta Tavola, si segue la strada asfaltata che pianeggiando tocca le varie contrade di Conca dei Marini. L’itinerario si chiude all’incrocio con la statale 366, a fianco dell’ex-convento di S. Rosa, abbarbicato sulla rupe a grande altezza sul mare. Alle monache del convento si attribuisce l’invenzione della ‘sfogliatella’, un dolce, croccante rivestimento di pasta sfoglia con un morbido ripieno di ricotta e canditi.

 

 

Vettica.Min.S.Rosa
L’ex-convento di Santa Rosa, a picco sul mare

 

Punto di partenza: Furore. Si raggiunge da Napoli (52 km) con l’Autostrada per Salerno (uscita Castellammare di Stabia) e con la statale 366 per Agevola. Punto di arrivo: Conca dei Marini, all’altezza dell’ex-convento di S.Rosa, da cui si fa ritorno a Furore con i bus della Sita (www.sita-on-line.it). Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti. Dislivello: 256 metri. Segnavia: sentiero 4 ‘della volpe pescatrice’ fino al fiordo di Furore; sentiero 5 ‘dei pipipistrelli impazziti’ fino a Punta Tavola. Dove mangiare: La Volpe Pescatrice, via dell’Amore, S.Elia di Furore, tel. 089.8304785. Dove dormire: Albergo ristorante Bacco, via Lama 9, Furore, tel. 089.830360, www.baccofurore.it – La Locanda del fiordo B&B, via Trasita 13, Furore, tel. 089.874813, www.lalocandadelfiordo.it – B&B Gli Stregatti, via Lamaro 5, Furore, tel. 089.830382, www.stregatti.it

Furore.map

Itinerario pubblicato su BELL’ITALIA, dicembre 2003. Aggiornato il 15.12.2009.

1. Si può iniziare il percorso dalla Contrada Meco di Furore, nei pressi dell’albergo Bacco, o dalla Contrada Mola, dov’è il municipio, puntando verso la chiesa di S. Elia. A fianco della chiesa inizia il Sentiero della Volpe Pescatrice. Da S. Elia un altro bel sentiero porta a Marina di Praia.

2. La chiesa di S. Elia profeta, eretta nel XIV sec., conserva una tavola di Antonello da Capua (Madonna fra i santi Elia e Bartolomeo), ritenuta fra le migliori nell’ambito artistico della Costiera Amalfitana.

3. Negli ex-edifici industrali del fiordo di Furore sono allocati l’Ecomuseo del tempo e dello spazio, un Centro di Educazione Ambientale e una Sala convegni. In futuro sarà recuperata e riarredata la casa abitata da Anna Magnani.

4.Le case vecchie di Conca nicchiano in un’insenatura della costa. Dalla nostra strada, fra piantagioni di limoni, ulivi e carrube, si gode il panorama sulla torre saracena del XVI sec. La chiesa di S.Antonio, che si lambisce, ha un bel campanile in maioliche. L’arrivo è all’ex-convento di S.Rosa, lungo la strada costiera. Qui un bus riporta in breve tempo a Furore.

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Si chiama Via degli Incanti proprio perché la sua bellezza lascia incantati. Il sentiero è una ‘alta via’, ma di quelle che si affrontano senza rischi o fatica. Ha una lunghezza ragionevole (26 chilometri) e si può percorrere in pochi giorni, magari durante un fine settimana d’inizio autunno, il periodo più indicato per visitare la Costiera Amalfitana.

La Via degli Incanti, Albano Marcarini, Alleanza Assicurazioni, Milano 2002, pag. 80, con foto, carte e acquerelli. Formato: 11 x 16 cm, 6,00 € *

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