I sentieri del Patrimonio nel Parco nazionale Val Grande – 5.Caprezzo

I Sentieri del Patrimonio vi accompagnano a visitare i dieci comuni del Parco Nazionale Val Grande che, uniti nell’Associazione Comuniterràe (comuniterrae.it) hanno dato vita all’Ecomuseo delle “Terre di mezzo”.

Sono undici percorsi “del tempo e dello spazio”, dei quali qui vi presento quello dedicato a Caprezzo. Si compone di una tavola con un itinerario di visita a piedi (in colore rosso) e con alcuni miei acquerelli presi durante il sopralluogo. Sono villaggi incantevoli, lontano dalle strade più battute, che rivelano ancora l’atmosfera dei tempi passati e una giusta armonia fra uomo e natura. Sono sentieri facili e ben tracciati, percorribili in ogni età. Sono certo che vi faranno passare una ripagante giornata all’aria aperta.

Albano Marcarini ©2024

Scorcio di dimore rurali che ancora oggi conservano la loro tipologia in pietra a vista, balconi in legno e tetti in piode

Alla vista di chiunque da Cambiasca imbocchi la strada verso la Valle Intrasca, Caprezzo si preannuncia con il candore del suo santuario della Madonna del Sasso, detto la Madonnina, posto su uno sperone roccioso e collegato al paese dal susseguirsi delle cappelle settecentesche della Via Crucis. Il centro di Caprezzo, storicamente suddiviso nelle due località Al Corte e Vico, ha vicoli ben conservati con abitazioni in pietra, tra i quali due bei lavatoi (Alcorte e Barborina, fatti costruire nel 1885 dal benefattore Pietro Verazzi) lasciano immaginare l’attività delle donne nel passato, mentre sul grande edificio che un tempo ospitava la latteria sociale e la cooperativa di spaccio è ancora visibile la ruota idraulica che dava movimento alla zangola. La cosiddetta Cà Buruss è un’abitazione seicentesca, tipica costruzione con tre ordini di lobbie in legno di castagno, situata in Piazza Maddalena, nella parte alta del paese. Ancora in paese sono da ricordare le molte rappresentazioni votive con affreschi su edifici e santelle; tra queste, piuttosto diffuse, l’edicola a “capannina”, con figurazioni devozionali perlopiù mariane, ma anche una più rara “Adorazione dei Magi”.  (Testo di Tullio Bagnati)


La ruota idraulica della latteria sociale metteva in azione la zangola per la produzione del burro.

Albano Marcarini, ATLANTE DEI SENTIERI DI CAMPAGNA – 2.Liguria Riviera di Levante, Ediciclo 2024, 186 pag.

La fortunata collana illustrata di Albano Marcarini, Atlante dei sentieri di campagna, prosegue con un titolo dedicato alla Liguria e, in particolare alla Riviera di Levante. Quale luogo migliore in Italia per passeggiare fra mare e montagna, fra quieti e silenziosi villaggi oppure nelle ombre delle pinete e della macchia mediterranea. Come nel volume precedente, dedicato alla Lombardia, l’autore accompagna il lettore con un testo narrativo, mappe dettagliatissime, foto e un prezioso corredo di acquerelli. Nella Liguria di Ponente, Marcarini propone 27 itinerari da assaporare con lentezza e meditazione: dall’entroterra di Genova alle vallate dell’Oltregiogo, dal Golfo del Tigullio al Promontorio di Portofino, dalle Cinque Terre alla Val di Vara. Un abbraccio di storie di natura e di genti, marinai o contadini, a cavallo fra la terra e il mare. – SPEDIZIONE GRATUITA Albano Marcarini, ATLANTE DEI SENTIERI DI CAMPAGNA – 2. Liguria: Riviera di Levante, Ediciclo 2024, pagine 186, con foto, mappe, acquerelli.

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