Il Parco Gesso e Stura in bicicletta

Itinerario circolare attorno alla città di Cuneo, nel Parco fluviale Gesso e Stura.

Se Cuneo, nella sua storia, ha resistito a sette assedi un po’ lo deve alla sua singolare posizione. «Pochi spettacoli in terra di Piemonte – scrisse il geografo Dino Gribaudi – sono così suggestivi come quello del lungo ‘cuneo’ di antiche alluvioni, che sporge sulla pianura, alla confluenza Stura e Gesso, e della città che vi si stende, affacciandosi sui ghiaieti dei due fiumi, come dalla prua di un transatlantico». Da questa posizione preminente si comprende come la pianura cuneese – che per alcuni è essa stessa un altopiano poichè giace a oltre 400 metri d’altitudine – sia figlia delle Alpi, nata per l’accumulo di materiali rocciosi derivati dalla graduale demolizione delle montagne a opera dell’aria e dell’acqua: materiali erosi e trasportati in basso dai torrenti e da questi ridotti in ciottoli, sabbie, melma. Lo si nota nei greti del Gesso e dello Stura che intagliano, e stanno al fondo, di solchi fra ripide scarpate capaci di fratturare l’uniformità della piana. 

É una bella campagna quella che si scopre in bici nella Provincia Granda. Ricca di frutteti e di coltivi specializzati, di cascinali, gruppi di case detti ‘ruate’ o ‘tetti’, e borgate dove si concentrano i le industrie e i commerci. Nel Cuneese, grazie a diverse amministrazioni e con il supporto del programma europeo Alcotra ReVAL, è stata realizzata negli ultimi anni una rete di itinerari cicloturistici che si pone in posizione di primato nel Piemonte. Coinvolge la pianura e l’arco pedemontano e si caratterizza per la facile percorribilità: lunghezze contenute nell’arco dei 30-40 km, dislivelli moderati o nulli, strade secondarie anche sterrate. In un primo tempo, la Città di Cuneo e il circostante Parco fluviale Gesso Stura hanno, definito, oltre alla rete urbana, un primo nucleo di percorsi l’interno dell’area protetta e nel territorio dei 10 comuni vicini. Spicca l’Anello Gesso Stura, di 27.5 km, che cinge, lungo l’alveo dei due torrenti alpini, l’altopiano al cui vertice sta la città. Negli immediati dintorni si sono attrezzati e segnalati tre percorsi che con le denominazioni di Oltregesso, Oltrestura pedemontano e Oltrestura di pianura indagano le campagne. Sulla scorta di questa felice iniziativa, con la collaborazione di altre amministrazioni locali (sono 27 nel totale) si è ampliato il raggio d’azione, con l’aggiunta di altri 16 itinerari che coprono gran parte della pianura fino ai limiti, a nord, con gli ambiti territoriali di Fossano e di Saluzzo, anch’essi dotati di proprie reti cicloturistiche. A sostegno del progetto è stato realizzato un centro informativo – la Casa del Fiume – con officina di manutenzione e lavaggio, noleggio bike, mentre altre stazioni di assistenza e gonfiaggio sono distribuite sui percorsi. Un’area camper è stata allestita per gli utenti delle due ruote. Il supporto alle due ruote si completa con un Bike-park ad anello (900 m) per mtb e due circuiti chiusi per allenamento con bici da strada. Il sito web del Parco fluviale Gesso Stura fornisce tutti i dettagli dei percorsi, scaricabili in pdf, e le relative tracce gpx. Della rete ho selezionato l’Anello Gesso Stura.

La mappa dell’itinerario da affrontare in senso orario con partenza da La Casa del Fiume.

SCHEDA TECNICA

Itinerario circolare attorno alla città di Cuneo, nel Parco fluviale Gesso e Stura.

Partenza e arrivo: Cuneo, piazzale Walter Cavallera, Centro visite la Casa del Fiume (alt. 507). Si raggiunge (2 km) dalla stazione FS di Cuneo seguendo il rettifilo di corso Giolitti e di corso Brunet fino al margine dell’altopiano; quindi si scende con due curve (Via Tetto Cavallo) all’area sportiva e Centro visite.

Lunghezza: 26.7 km. Dislivello: 180 m

Altezza massima raggiunta: 647 m a Borgo San Dalmazzo. Altezza minima raggiunta: 481 m al depuratore di Cuneo

Tempo di percorrenza (15 km/h): 2h 

Tipo di strada: strade comunali 27%; strade campestri e sentieri 48%; pista ciclabile 25%.. Fondo: sterrato o naturale 58% (15.6 km).. Mezzo consigliato: mtb, gravel, e-bike. Quando andare: sempre, sconsigliato in caso di gelate notturne o periodi di forti piogge. Difficoltà: bassa.Segnaletica: segnavia bianco e rosso.

Connessioni: Pedemontana Alpina, Ciclovia La Provenzale.

La buona tavola: Al punto di partenza si può approfittare del Bar della Piscina comunale. A Cuneo, Osteria Due grappoli, Via Santa Croce 38, 0171.698178. A Borgo San Dalmazzo, Trattoria Marconi, Via Guglielmo Marconi 23, 375.6219177. Al ponte Vassallo, Eianda osteria – Le Basse, Via Basse Stura 54, Cuneo, 333.4800846. 

Il buon riposo: B&B Contrada dei Giardini, Via Amedeo Rossi 15, Cuneo, 335.6546195; B&B Casello km 5, Via David 54 – Tetto Talun – Parco Fluviale Gesso e Stura, Borgo San Dalmazzo, 339.8411304; B&B “Madama Granèt”, Via Cavour 66, Borgo San Dalmazzo, 347.5309328.

Assistenza: Olivero bikes, Via Savona 39/E, Cuneo, 0171.401293; Dino Bikes, Via Cuneo 11, Borgo San Dalmazzo, 0171.269048. Noleggio bici: La Casa del Fiume, Parco Gesso e Stura, piazzale Cavallera, su prenotazione allo 0171.444501.

Info: Parco fluviale Gesso e Stura, Piazza Torino 1, Cuneo, 0171.444.501. Web: http://www.parcofluvialegessostura.it

©Albano Marcarini 2021 (testi, mappe e foto).


1. CUNEO. La fondazione della città avvenne verso il 1198 quando riprese il traffico commerciale attraverso i valichi di Tenda e dell’Argentera. Città posta al margine dell’arco alpino, era punto di scambio e attivo mercato, ovviamente contesa da Comuni, Signorie, Stati che miravano al controllo delle vie di comunicazione. Ai Savoia Cuneo si sottomise nel 1382 e vi restò fedele. Il disegno a isolati rettangolari del centro storico, tagliato da un’asse principale – Via Roma – rivolto verso le Alpi, rimate tale fino alla demolizione ottocentesca delle mura. Poi, impedita a espandersi su altri lati perché stretta dalle scarpate fluviali, si protese a scacchiera solo verso sud-ovest in direzione di Borgo San Dalmazzo. Cuneo trova nell’ariosa piazza Galimberti e nei portici di Via Roma la sua vitale atmosfera. Da rilevare inoltre che Cuneo è fra le prime città in Italia per estensione di piste ciclabili cittadine.

Cuneo, piazza Galimebrti

2. IL PARCO NATURALE GESSO E STURA. I due corsi d’acqua che cingono Cuneo sono parchi fluviali. L’area protetta si estende per 5500 ettari lungo una doppia asta fluviale di 70 km e coinvolge 14 comuni. Per certi versi si deve considerare un parco suburbano che offre a oltre 120 mila abitanti non solo aree verdi ma anche attrezzature per lo sport e il tempo libero. Molti degli impianti sportivi di Cuneo si trovano nel parco: piscina, tennis, centro canoa, Bike park ecc. Diversi sentieri attrezzati riguardano sia le attrattive monumentali sia gli aspetti legati alla civiltà dell’acqua (bealere, fontane ecc.). Tra gli ecosistemi più importanti vi sono il bosco di Sant’Anselmo, fra Cuneo e Castelletto Stura, e il bosco dell’Impero a Vignolo. Dipendenti dall’idrografia si trovano diverse aree umide ed ex-aree di cava: il Fontanone (Madonna delle Grazie), le risorgive di Sant’Anselmo (Bombonina) e i Sagnassi (Centallo), i laghi di Tetto Lupo. Ma il gioiello naturalistico del parco è l’Oasi della Madonnina di Sant’Albano Stura, sorta su una ex area di cava (220.000 mq). Habitat ideale per l’avifauna che frequenta il sito con oltre 200 specie.

La Casa del Fiume, punto di partenza dell’itinerario.

3. L’ABBAZIA DI BORGO SAN DALMAZZO. Seguendo i pastori sulle rotte del sale, il culto di San Dalmazzo, legionario romano convertito al cristianesimo, giunge nel Cuneese. Nel VIII secolo gli viene intitolata un’importante abbazia che, dopo le incursioni saracene, risorge più grande di prima, in pure forme romaniche, con il nome di abbazia di Pedona. Nel 1703 l’edificio chiesastico viene rivoluzionato. L’esito si vede ancora oggi nella curiosa facciata dove, dopo il restauro del 1980, sopravvivono il simulacro della facciata settecentesca più ampia e ricca di volute e la più modesta fronte originaria in pietra. Interventi più recenti hanno rimesso in luce la cripta, un grande atrio, varie sepolture e altre parti dell’antica abbazia.

4. I CANALI E LA CENTRALE OLIVERO. Dopo il Ponte del Sale, sullo Stura, l’itinerario lascia l’asfalto e scende in fondovalle incontrando diversi canali, colmi di acque. Sono opere risalenti al XV secolo ed erano al servizio delle prime attività industriali di filatura e tessitura, favorite dall’ubicazione in zone umide e fresche. Nel giro di circa trent’anni si portano a compimento tre importanti canali artificiali: Roero, Miglia, Morra. Molto interessante la centrale idroelettrica F. Olivero, entrata in funzione nel 1928, la cui funzione oltre che per produrre energia fu quella di pompare acque dalla Stura e distribuirla sull’altipiano di Cervasca e Vignolo.

Centrale Olivero

5. LE BASSE DI SANT’ANNA. Dopo aver seguito per buon tratto la Valle Stura, sul suo versante di sinistra, il percorso scende in fondovalle, giusto al cospetto, sull’opposto versante, di Cuneo. Qui si trovano le Case Basse di Sant’Anna, polo paleo-industriale della città. Fin dal Medioevo qui lavorava nei mulini, nelle folle, sui telai per produrre panni, lane e sete. Si nota ancora la sagoma di una filanda, a poca distanza dalla cappella votiva di Sant’Anna. 

Viadotto Soleri

6. VIADOTTO SOLERI. La sua imponente sagoma si scorge da lontano. Sovrasta con una lunghezza di 800 metri e un’altezza di 50, la Stura di Demonte. Ha una duplice funzione: stradale al piano superiore, ferroviario in quello inferiore. Lunga la sua costruzione – dal 1913 al 1937 – più breve la ricostruzione del dopoguerra quando fu dedicato a Marcello Soleri, politico liberale della prima metà del Novecento. Conta di 34 archi in cemento e ha la caratteristica, in prossimità dell’altopiano cittadina di dividersi in due rami divergenti: uno per la ferrovia, l’altro per la strada. I ciclisti lo ammirano dal  sottostante moderno ponte ciclo-pedonale Giuseppe Vassallo.


A.Marcarini, LA VIA DELLE RISORGIVE – IL PINEROLESE IN BICICLETTA, Itinerari di Cycle, 48 pag.

Sotto la benevole mole del Monviso, un invito alla scoperta della pianura fra Pinerolo e il Po, nel Grande Piemonte: la Ciclovia Torino-Pinerolo per Stupinigi; la Via delle Risorgive sulla ex-ferrovia Airasca-Saluzzo e un tratto della Strada delle Mele. Tutto in questa pratica guidina.

5,00 €


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