I sentieri del Patrimonio nel Parco nazionale Val Grande – 2.Beura-Cardezza

I Sentieri del Patrimonio vi accompagnano a visitare i dieci comuni del Parco Nazionale Val Grande che, uniti nell’Associazione Comuniterràe (comuniterrae.it) hanno dato vita all’Ecomuseo delle “Terre di mezzo”.

Sono undici percorsi “del tempo e dello spazio”, dei quali qui vi presento quello dedicato a Beura-Cardezza. Si compone di una tavola con un itinerario di visita a piedi (in colore rosso) e con alcuni miei acquerelli presi durante il sopralluogo. Sono villaggi incantevoli, lontano dalle strade più battute, che rivelano ancora l’atmosfera dei tempi passati e una giusta armonia fra uomo e natura. Sono sentieri facili e ben tracciati, percorribili in ogni età. Sono certo che vi faranno passare una ripagante giornata all’aria aperta.

Albano Marcarini ©2024

Ca’ Ranzin, a monte di Cardezza e vicina alla Via Crucis. Ha i tratti distintivi della dimora tradizionale con pertinenze agricole entro una tipologia compatta lineare con balconata e tetto in ‘piode’.

Il nucleo di Beura, unito nella denominazione comunale insieme alla frazione di Cardezza, deve il suo nome alla beola, roccia tipica dell’Ossola ed elemento essenziale per l’economia della zona fin dal XVI secolo, periodo a cui risalgono le cave estrattive più antiche. La sua storia, legata alla dominazione Viscontea, lascia tracce sul territorio, come i resti delle numerose torri di guardia medioevali (tra le quali la Torre dei Lossetti, toccata dal tracciato) o il quattrocentesco Castello Visconteo nel nucleo storico di Beura. 

La frazione più alta di Cardezza, punto di passaggio e culmine del Sentiero del Patrimonio conserva il complesso parrocchiale cinquecentesco dedicato a S. Antonio Abate, in onore del quale ogni anno si compie la processione, con in spalla i gerli con il pane di segale da benedire, dalla frazione di fondovalle di Cuzzego lungo la cosiddetta “via del pane”, e il soprastante oratorio di S. Antonio da Padova collegato da una Via Crucis con apparato iconografico contemporaneo.  L’importanza delle vie storiche assurge a forte identità patrimoniale essendo la percorrenza del Sentiero degli Scopei, della Via del Pane e della cosiddetta “Via Romana” elemento essenziale del sistema insediativo del comune e della storia della comunità.  (Testo di Tullio Bagnati)


Case Pinauda poste sui terrazzi di vigna lungo la mulattiera per Cardezza, detta Via del Pane.

Albano Marcarini, ATLANTE DEI SENTIERI DI CAMPAGNA – 2.Liguria Riviera di Levante, Ediciclo 2024, 186 pag.

La fortunata collana illustrata di Albano Marcarini, Atlante dei sentieri di campagna, prosegue con un titolo dedicato alla Liguria e, in particolare alla Riviera di Levante. Quale luogo migliore in Italia per passeggiare fra mare e montagna, fra quieti e silenziosi villaggi oppure nelle ombre delle pinete e della macchia mediterranea. Come nel volume precedente, dedicato alla Lombardia, l’autore accompagna il lettore con un testo narrativo, mappe dettagliatissime, foto e un prezioso corredo di acquerelli. Nella Liguria di Ponente, Marcarini propone 27 itinerari da assaporare con lentezza e meditazione: dall’entroterra di Genova alle vallate dell’Oltregiogo, dal Golfo del Tigullio al Promontorio di Portofino, dalle Cinque Terre alla Val di Vara. Un abbraccio di storie di natura e di genti, marinai o contadini, a cavallo fra la terra e il mare. – SPEDIZIONE GRATUITA Albano Marcarini, ATLANTE DEI SENTIERI DI CAMPAGNA – 2. Liguria: Riviera di Levante, Ediciclo 2024, pagine 186, con foto, mappe, acquerelli.

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