La Ciclovia dell’Alta Val Seriana

Itinerario ciclabile lineare in Alta Val Seriana, nella provincia di Bergamo.

Il notevole sviluppo geografico della Val Seriana, che s’insinua fin nel cuore delle Alpi Orobiche, ha dato forma a due percorsi ciclabili. Il primo, già illustrato, unisce Ranica, poco a nord-est di Bergamo, con Clusone interessando la bassa e media valle. Il secondo, meno frequentato, si affianca al corso superiore del fiume Serio, dalla Pineta di Clusone (o da Clusone stessa) a Valbondione. Diversamente dalla ciclovia ‘bassa’, ritagliata nel contesto urbanizzato, questa si cala in uno scenario ambientale ricco e variegato, tipico della montagna prealpina. Il fiume ha ancora aspetto torrentizio ma è spesso frenato dalle opere idrauliche che servono a diverse centrali elettriche. La vallata è stretta, i versanti si elevano ripidi fino a scorgere le più alte vette. Il tracciato, specie dopo Gromo, borgo di storia e tradizioni antiche, si snoda spesso all’interno delle pinete, fin dal suo punto di partenza. Sotto il profilo storico mentre la bassa valle atteneva al centro amministrativo di Clusone, l’alta era invece aggregata nel Medioevo alla limitrofa Comunità della Val di Scalve ed i suoi abitanti sfruttavano le vene di ferro nascoste nelle viscere delle montagne. Addirittura si dice che i primi abitanti dell’alta Val Seriana fossero schiavi qui condotti dai Romani per lavorare nelle miniere. Plinio il Vecchio li denominò, sottolineando la loro triste condizione, ‘Damnati ad Metalla’ (forzati ai metalli). Valbondione, diviso in vari nuclei abitati, è il comune più settentrionale della provincia di Bergamo a 900 metri d’altitudine, punto di partenza per escursioni verso il crinale orobico e verso le celebri cascate del Serio, con un salto di 315 metri, ma aperte solo cinque volte l’anno. Il percorso è sempre su asfalto, ma deve scontare un tratto di circa 3 km lungo la strada provinciale 49, dove non è stato possibile ricavare un percorso protetto, altrove quasi sempre continuo. Pur essendo in una vallata prealpina, il dislivello non è esagerato lungo i 25 km del percorso, ma l’insidia è rappresentata dai frequenti saliscendi, con rampe brevi ma sentite – fino al 40% dichiara, esagerando, un minaccioso pannello – che per i più allenati può trasformarsi in un divertente toboga. La ciclovia segue il fiume molto da vicino, permettendo riposanti soste in versione ‘lucertola al sole’ sulle placche di roccia del letto fluviale, mentre per visitare le attrattive monumentali dei vari centri storici occorre fare qualche breve diramazione. 

Partenza: Pineta di Clusone, diramazione della Ciclovia della Val Seriana. In bicicletta si raggiunge percorrendo da Bergamo la Ciclovia della Val Seriana per circa 30 km.

Arrivo: Bondione, capoluogo del comune di Valbondione.

Distanza: 25.3 km – Dislivello: 550 m – Tempo di percorrenza: 2h 

Altezza massima raggiunta: 878 m a Bondione. Altezza minima raggiunta: 525 m al km 4.7.

Tipo di percorso: in prevalenza pista ciclo-pedonale asfaltata; un tratto di 3 km lungo la strada provinciale 49 con traffico veloce (indossare giubbino e munirsi di luci posteriori). Fondo: asfalto 97%, la restante parte su fondo naturale o sterrato. Segnaletica: frecce di colore verde con l’indicazione della località di prossimità; tavole cartografiche. Mezzo consigliato: e-bike, bici da turismo, mtb, gravel. Ombreggiatura frequente nella pineta e lungo il fiume. Difficoltà: medio-alta. Diversi saliscendi piuttosto ripidi nel tratto terminale da Gromo a Bondione.

Aree protette: Pineta di Clusone.

Dove mangiare: Minuscoli, via A. Locatelli 40, Ardesio, 0346.33779; Locanda del Cacciatore, via Roma 9, Gromo, 0346.41112; Stala di Mustacc, via Mustacc 9, Valbondione, 0346.44113; Rodigari Centro Sportivo, via Dossi 2, Valbondione, 0346.44222

Dove dormire: Ostello casa Corti, via Casa Corti 2, Valbondione, 0346.1931120; Campeggio Valbondione, via Casa Corti 3, Valbondione, 0346.44088.

Assistenza: Cicli Pellegrini, Piazza S. Anna 8/10, Clusone, 0346.21017 – 375.5989186.

Info: Vivi Ardesio, Piazza Monte Grappa 3, Ardesio, 0346.466265; Uff. Turistico Gromo, Piazza Dante 5, Gromo, 0346.41345; Turismo Valbondione, via T. Pacati, Valbondione; 0346.44665.

Giudizio complessivo: bel percorso di fondovalle in gran parte in protezione su asfalto, ideale in estate, in e-bike e con un eventuale pernottamento a Bondione prima del ritorno che nel primo tratto, fino a Gromo può avvenire anche lungo la SP 49.

Gpx (solo per abbonati Komoot): https://www.komoot.com/it-it/tour/1185731961  – In alternativa richiedere a info@guidedautore.it

©ALBANOMARCARINI 2023 – Ultimo sopralluogo 06.2023

LE SOSTE

PINETA DI CLUSONE. Un grande polmone verde cinge l’orlo occidentale dell’altopiano di Clusone, affacciandosi alla valle del Serio. Per il suo valore fu inserita nel catalogo delle ‘Bellezze naturali’ già nel lontano 1922. Pochi anni dopo, al margine della pineta, nella località Groppino, fu aperto uno dei più noti sanatori italiani per la cura della tubercolosi secondo la tendenza che voleva questi nosocomi in aree isolate e salubri. I diversi sentieri della pineta attraversano il bosco misto di pino silvestre, abeti rossi e latifoglie. Vi sono aree di sosta e vari percorsi ciclabili e pedonali. 

Pineta di Clusone

PONTE BALLERINO. Il suo nome indica la sua oscillazione, se sollecitata, ma non lo si attraversa. Varca il Serio, sotto la Pineta di Groppino. In origine fu costruito in pietra e se ne ha menzione nel 1792. Nel 1872 è distrutto da una piena del fiume. Lunga la ricostruzione, che avviene dopo il 1878, ma senza una garanzia di durata. Del 1940 è il manufatto attuale, con struttura pedonale in legno, retto da 4 funi metalliche della lunghezza di 100 metri.

Ponte Ballerino

VILLA D’OGNA. Sono innumerevoli gli insediamenti vetero-industriali collocati accanto al fiume Serio. A Villa d’Ogna spicca lo stabilimento Pozzi , del 1889, che aveva annesso un piccolo villaggio operaio. Diviso in due nuclei storici – Villa e Ogna – il comune ha attrezzato un itinerario digitale di visita (www.vdoart.it) con pannelli per il codice QR. Di schietto sapore tradizionale la piazza di Ogna dove affacciano case di origine seicentesca e la chiesa di S.Giovanni Evangelista.

ARDESIO. Anch’esso discosto dalla ciclovia, ardesio ha nel luminoso Santuario della Madonna delle Grazie il suo fulcro monumentale. D’impianto barocco conserva un pregevole organo e decine di ex-voto per grazie ricevute. Il MEIA è invece il Museo Etnografico Alta Valseriana che raccoglie utensili e oggetti della tradizione contadina e mineraria.

La piazza di Gromo

GROMO. Si trova sulla destra del fiume Serio, parte in piano e in parte sulla sommità di un costone montano, mantenendo nella parte alta un compatto tessuto medievale, con case in blocchi di pietra, aperte da logge e balconate. Vale la breve deviazione. Infatti, basta una presenza di sfuggita nella piazza per rendersi conto dell’unicità di questo abitato: il castello con la torre che sfida i secoli dopo aver difeso il ‘Cigno’, l’antico emblema animale della comunità di Gromo, Valgoglio e Gandellino; il Palazzo del Comune col soffitto a cassettoni e gli affreschi che mostrano le scene della fabbricazione delle armi, tipicità locale di quei lontani tempi. Le armi, uscite luccicanti dalle fucine di Gromo, si vendevano nel XV secolo perfino a Londra, dove erano dette ‘acciaio di Milano’. E poi la fontana monumentale, la chiesetta di San Gregorio, le altre torri e le ville eclettiche… e, sempre nella piazza, dipinta sulla facciata del castello, la gigantesca figura di San Cristoforo col Bambino sulla spalla, opera nient’affatto antica ma risalente agli anni ’40 del secolo scorso quando sopravvenne la necessità di coprire un’antiestetica canna fumaria!

VALBONDIONE. Per cinque volte l’anno, da giugno a ottobre, a Valbondione si concentrano migliaia di turisti per osservare l’apertura delle cascate del Serio, particolarmente affascinanti di notte quando sono illuminate da potenti fasci di luce. Sono tre balzi d’acqua con un salto complessivo di 315 metri, il più alto d’Italia. La ciclabile termina a Bondione, ma per osservare in tutta la sua maestosità questo fantastico fenomeno naturale occorre raggiungere la frazione Masiana dove si trova anche un Osservatorio Floro-Faunistico, con le specie tipiche delle Alpi Orobiche. Chi arriva a Bondione in e-mtb e dispone ancora di sufficiente carica può tentare la salita su carrabile al Rifugio Barbellino a 2138 metri d’altitudine: 11.7 km, 1260 metri di dislivello; o anche fermarsi a metà strada, al Rifugio Curò (alt. 1915), sulla sponda del Lago Barbellino.

Bondione

NOTA. DEFINZIONE DI CICLOVIA: itinerario che si svolge su strade promiscue e/o con tratti di strade a traffico limitato e/o con tratti di piste ciclabili ecc. Non richiedendo grossi interventi strutturali è la tipologia più diffusa potendo intendere come ciclovia qualsiasi itinerario che presenti le condizioni appena esposte. Ma, in questa guida, per essere considerata tale, una ciclovia deve avere: almeno il 50% del suo sviluppo in sede protetta; ed avere il percorso segnalato. In caso contrario si deve considerare itinerario ciclo-turistico. Un caso particolare è relativo alle strade d’argine lungo i fiumi dove talvolta il percorso, pur non essendo formalmente una pista ciclabile, è comunque soggetto a limitazioni di transito veicolare (in genere indicato come ZTL). Per il computo percentuale sopracitato tali tratti arginali sono da considerare percorsi protetti. Sinonimi: ciclopista, ciclostrada.


Albano Marcarini, La ciclovia del Ticino – Da Sesto Calende a Pavia, 56 pag., 1a edizione, 2022.

La Valle del Ticino si apre nella Pianura Padana, dal Lago Maggiore fino al Po, sotto Pavia. È la più vasta area fluviale protetta d’Europa. Questa guida l’avvicina in bicicletta, il mezzo ideale per esplorarla e traccia un filo rosso da Sesto Calende a Pavia, per 122 km. Per la prima volta il percorso è ricavato sulla sponda destra del fiume, la meno conosciuta rispetto a quella lombarda. Un tracciato su strade campestri e piste ciclabili, quasi esclusivamente riservato ai ciclisti e ai pedoni. SPEDIZIONE GRATUITA

6,00 €


Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑