La Costa dei trabocchi con d’Annunzio

Itinerario a piedi lungo la costa adriatica teatina a Fossacesia Marina.

Gabriele d’Annunzio ebbe sempre una speciale predilezione per la sua terra natìa, l’Abruzzo, nonostante una vocazione vagabonda e avventuriera. Molte delle sue novelle, delle sue poesie, dei suoi testi teatrali hanno preso ispirazione da questa terra ‘selvaggia’, di montagne e di pastori, di colori e di sapori.

Tant’è che è difficile oggi stabilire quale sia il luogo ove meglio deporre una traccia che contenga alcuni aspetti del paesaggio a lui familiare. A Pescara, il luogo natìo, si visitano la casa e il Palazzo del governo, con la celebre tela di Francesco Michetti, raffigurante la Figlia di Jorio, personaggio di una opera teatrale. Sempre in città, ma in un contesto alterato dall’espansione edilizia, si ritrovano i lembi delle pinete e delle spiagge che furono i ricoveri dei pastori transumanti, a cui d’Annunzio dedicò la lirica Settembre. Ad Anversa degli Abruzzi, fra i monti della Marsica, è stato istituito il Parco letterario a lui dedicato. Qui le orride Gole del Sagittario fecero da fondale alla Fiaccola sotto il moggio, altra sua nota opera di teatro.

«Se vieni con me per un sentiero che hai passato cento volte, il sentiero ti sembrerà novo…» Cogliamo con curiosità questo invito del Vate e, fra le tante possibili mete, scegliamo quella che da Pescara ci conduce lungo la costa teatina. Un tratto di Adriatico che, con buona scelta, hanno denominato ‘Costa dei trabocchi’ per la caratteristica presenza di queste singolari ‘macchine da pesca’, proiettate con le loro impalcature di legno verso il mare aperto.

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La costa teatina

COME SI ARRIVA – L’abbazia di S.Giovanni in Venere si trova nel comune di Fossacesia. Si raggiunge da Pescara (38 km), seguendo la strada statale 16 Adriatica che consente anche di sostare presso il Promontorio Dannunziano (segnalato) in comune di S. Vito Chietino. Tempo di percorrenza: 3 ore circa a piedi. Dislivello: 120 metri. Percorso non segnalato. Attenzione! Consigliati scarponcini con suola rigida per camminare sulla vecchia ferrovia. La chiesa dell’abbazia di S. Giovanni in Venere (tel. 0879.60132, www.sangiovanninvenere.it) si visita in estate ogni giorno dalle 8 alle 19.30.

I RISTORANTI – Ristorante Il Promontorio, località Eremo Dannunziano, S.S. Adriatica, S. Vito Chietino, tel. 0872.609336. Menu a base di piatti di mare, sul prospetto del promontorio di d’Annunzio. Menu intorno ai 30 Euro. – L’Angolo d’Abruzzo, loc. San Giovanni in Venere, Fossacesia, Pescia, tel. 0872.607137. Un semplice ristoro-caffetteria e buffet, ma ‘strategico’ per le provviste della passeggiata. 

GLI ALBERGHI – Valle di Venere*** (Fossacesia, via S. Maria 5, tel. 328.6829012)  – Con centro benessere e possibilità di chalet isolati nella struttura. Camera doppia da 75 Euro con colazione. – Hotel Levante**** (Fossacesia, Via S.S. Adriatica 120, tel. 0872.60169). A 150 metri dalla spiaggia di Fossacesia Marina. Con piscina esterna, parcheggio gratuito, biciclette utilizzabili gratuitamente. Doppia da 108 Euro con colazione.

LIBRI – Viaggio con letture – Il Trionfo della Morte di Gabriele d’Annunzio uscì per la prima volta nel 1934 a Roma per i tipi de L’Oleandro. Oggi si legge in E-book scaricandolo al sito www.liberliber.it, oppure si acquista negli Oscar Mondadori, a 10 Euro. La Costa dei trabocchi è bel volume di Carsa Edizioni che illustra con belle immagini queste particolari attrezzature di pesca.

IL VERSO

«Quella catena di promontori e di golfi lunati dava l’immagine di un proseguimento di offerte, poiché ciascun seno recava un tesoro cereale.» (G. d’Annunzio, Il Trionfo della Morte, 1894).

Itinerario pubblicato su BELL’ITALIA, gennaio 2012

Teatina.map La tragedia dannunziana il Trionfo della morte, fu ambientata in un anfratto di questo litorale, fra S. Vito Chietino e Fossacesia. Nella Villa Italia, sua residenza, ebbe, fra l’altro, un’intensa relazione adulterina con Barbara Leoni, avvenente dama romana. Il luogo, assieme al belvedere, denominato non a caso Promontorio Dannunziano, è di grande suggestione. Consiglia una sosta per via del panorama, proteso fino alle spiagge di Fossacesia, dove, per la precisione, ha inizio il nostro itinerario pedonale. Lasciato il promontorio, raggiungiamo allora in auto l’abbazia di S. Giovanni in Venere, situata su una collina prossima al mare, a poca distanza da Fossacesia Marina. L’edificio religioso va visto prima dell’escursione: appartiene a una della maggiori abbazie benedettine della regione. Si parla di esso nell’anno 829, ma si ritiene che la chiesa originaria risalga al VI-VII secolo, eretta sulle fondamenta di un tempio pagano, dedicato a Venere. Da ammirare, soprattutto, i portali scolpiti delle facciate esterne (sec. XII) e l’insieme delle absidi.

 

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S.Giovanni in Venere

A fianco dell’albergo vicino alla chiesa, uno stradello scende ripido nel vallone di S. Giovanni: un folto intrico di vegetazione accompagna il cammino fino a raggiungere il fondo, ormai molto vicini al mare. Si sottopassa la strada costiera e si spunta sulla spiaggia. Ora si sale sulla massicciata della dismessa ferrovia Adriatica e si prosegue lungo costa, verso nord, per avvicinare i trabocchi, disposti come strani e giganteschi insetti sulla superficie del mare. Queste lunghe palafitte sono l’evoluzione di una pratica di pesca di antica data. Dal XVII secolo gruppi di immigrati ebrei sefarditi si stabilirono lungo costa e inabili alla navigazione elaborarono raffinati sistemi di pesca dalla scogliera, fra cui, appunto, il trabocco: una piattaforma pensile, collegata alla terraferma da una lunga passerella, sulla quale si posavano grandi reti a bilancia.

 

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Trabocco

Si può camminare a lungo, compatibilmente con il fondo sconnesso della vecchia ferrovia. È in procinto di divenire, fra qualche anno, una pista ciclabile, il tratto forse più esaltante della progettata Greenway Adriatica. Punta Cavalluccio con il suo trabocco, del 1873, può rappresentare un buon punto d’arrivo; poi si retrocede, sempre lungo l’ex-ferrovia, e si raggiunge Fossacesia Marina, località balneare con una lunga spiaggia, bordata da un viale alberato. Lo si percorre fin quasi al margine dell’abitato, poi utilizzando uno stradello scavato nel terreno, dove scorre un torrente in secca, si torna nell’entroterra. Si sottopassa la strada statale Adriatica e, tramite un raccordo, la si avvicina e la si percorre per breve tratto (prudenza!) sul margine pedonale.

Dopo una Casa Cantoniera si rimonta a sinistra e si entra nella campagna, passando accanto al Podere Filomena. Fra i campi e le piantagioni di vite e ulivi, si riconosce la poderosa struttura dell’abbazia, alta sulla collina. Ci dirigiamo dunque verso di essa con un piacevole giro che chiude così la nostra passeggiata dannunziana.

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Albano Marcarini, LA VIA DEGLI INCANTI, Alleanza Ass., 80 pag.

Si chiama Via degli Incanti proprio perché la sua bellezza lascia incantati. Il sentiero è una ‘alta via’, ma di quelle che si affrontano senza rischi o fatica. Ha una lunghezza ragionevole (26 chilometri) e si può percorrere in pochi giorni, magari durante un fine settimana d’inizio autunno, il periodo più indicato per visitare la Costiera Amalfitana. Dopo Amalfi ha il vantaggio di salire subito e di mantenersi a 7-800 metri sul mare, fino al suo arrivo a Positano. Quindi visioni mozzafiato sul Tirreno, sulle falesie, sulle limonaie, sulle tipiche case bianche dalle volte a botte.

€6,00

 

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