Itinerario lineare nell’alta pianura comasca e varesina.
Nell’Ottocento l’alta pianura fra il Ticino e l’Adda era prevalentemente coltivata a vigna e a gelso, colture asciutte che non richiedevano abbondanza di acqua. Le brughiere, i boschi originari, erano sacrificati per alimentare con il legno degli alberi le macchine a vapore dei filatoi. Oggi il paesaggio è mutato; al posto degli alberi e dei filari di vite ci sono dense aree urbanizzate. Difficile trovare angoli preservati. Uno di questi si nasconde in una valletta a nord di Saronno, percorsa dal torrente Lura, orientata in senso nord-sud. Per la sua eccezionalità è stata promossa a Parco di interesse sovra-comunale e dal 1995, grazie all’impegno di 12 comuni, è iniziata la sua valorizzazione con percorsi ciclabili e pedonali, con interventi di rinaturalizzazione e depurazione delle acque. Il torrente Lura nasce presso Bizzarone, al confine con la Svizzera. Dopo 35 chilometri porta le sue acque nell’Olona vicino a Rho entro una lieve incisione fra i depositi fluvio-glaciali dell’alta pianura. A margine stanno grossi paesi che si susseguono come i grani di un rosario: Rovello Porro, Rovellasca, Lomazzo, Bregnano, Caslino, Cadorago. L’asse del parco è costituito dall’itinerario 1, che per le sue caratteristiche si può definire ciclocampestre: sempre su fondo naturale stabilizzato, con tratti di sentiero e con qualche rampa dove una mountain-bike o una gravel si comportano meglio di una bici normale. Tutto il tracciato è a esclusivo uso ciclo-pedonale. Resta sempre nel fondovalle seguendo le anse boscose del torrente nella parte alta, fino a Lomazzo, dove entra fra le campagne dell’alta pianura. La segnaletica avrebbe bisogno di una ripassata e occorre supplire con la traccia gpx. L’itinerario ha una sua rilevanza poiché per lungo tratto fa parte di Eurovelo 5 (Francigena Romea) e di Bicitalia 3 anche se, occorre dire, non rispetta tutte le condizioni base di ECF, proprio per le sue caratteristiche off-road. A ogni modo esistono delle varianti per evitare i tratti più impegnativi. Chi non ha abilità di guida e preferisceuna pedalata tranquilla può coprire il solo segmento fra il Ponte di Bissago (Lomazzo) e la confluenza terminale nella Ciclovia del Canale Villoresi a Lainate. Chi è più sportivo può iniziare da Bulgarograsso, utilizzando, se proviene da Milano, la stazione Trenord di Fino Mornasco.
SCHEDA TECNICA
CICLOVIA CAMPESTRE DEL LURA
Partenza: Bulgarograsso (CO), piazza della Chiesa. Si raggiunge da Milano/Como con Trenord dalla stazione di Fino Mornasco, a 3 km. Se si opta per un percorso più breve (vedi sotto), dal Ponte di Bissago, la stazione più vicina è a Lomazzo, a 700 m.
Arrivo: Lainate (MI), all’incontro con la Ciclovia del Canale Villoresi, da cui si torna a Milano utilizzando la stessa ciclovia e i percorsi di connessione del Parco delle Groane a Garbagnate Milanese (stazione Trenord), via Castellazzo e Bollate.
Distanza: 28.2 km – Dislivello: 70 m – Tempo di percorrenza: 2h
Altezza massima raggiunta: 327 m – Altezza minima raggiunta: 177 m – Tipo di percorso: sentieri larghi o single track, piste ciclabili, strade (12%).
Fondo: asfalto 8%, la restante parte su fondo naturale stabilizzato e scorrevole o su sentiero. Segnaletica: presente, ma in alcuni punti deficitaria (in generale, da nord a sud, seguire l’indicazione ‘Saronno’).
Mezzo consigliato: gravel, mtb.
Difficoltà: media. Il segmento superiore ,da Bulgarograsso al Ponte di Bissago, è adatto al single-track, presenza di rampe ripide e tratti sconnessi con la possibilità di scegliere varianti più agevoli. La parte inferiore è facile e scorrevole, sempre su ciclabile a fondo stabilizzato e incroci protetti con la viabilità esterna.
Aree protette: Parco del Lura.
Dove mangiare: Osteria Il Cerchio e la Botte, Via Marchese Pagani 9, Rovello Porro, 02.36690134; Trattoria Santuario, Via Madonna 18, Rovello Porro, 0296752297. Dove dormire: Ostello di Saronno, Via Padre Luigi Sampietro 22, Saronno, 02/23164327.
Assistenza: Vumbike, Via XX Settembre 33, Rovellasca, 3491117160; Ciclopedia di Saronno, Via Genova, Saronno, 029606939.
Gpx (solo per abbonati Komoot): https://www.komoot.com/it-it/tour/1146569672?share_token=aYSql342rizJKYOyRrTO5xQYLDLrwwPLvAbOfh1uKd6rfTTkt9&ref=wtd – In alternativa richiedere a info@guidedautore.it
©AlbanoMarcarini2023

LE SOSTE
I PAESI DEL PARCO DEL LURA. In realtà, a parte Saronno, non si vedono o si sfiora la loro periferia. In apparenza sembrano tutti uguali: grossi borghi rimodernati, con la chiesa ottocentesca revivalistica di qualche stile del passato (la più interessante è quella di Lomazzo, disegnata dall’architetto neoclassico Simone Cantoni), e la periferia a villini. Le tradizioni, anche quelle alimentari, sono invece molto vive: Bregnano celebra ancora i riti dei lavori campestri; Cadorago è paese di abili cuochi; Cermenate era nota per i suoi salumi e oggi per la sua annuale, affollata Sagra della patata; a Lomazzo va forte la ‘busecca’, ovvero la tipica trippa milanese; a Rovello Porro – non lo volesse il nome – i piatti di verdura e ortaggi.

PRATI DEL CEPPO. I Prati del Ceppo coprono una larga porzione della valle del Lura. Si tratta di un paesaggio ricreato dall’uomo per realizzare una vasca di laminazione, ovvero un bacino che può trattenere, in caso di alluvione, un grosso volume di acqua proteggendo campi e abitati posti più a valle. Durante i lavori per la sua realizzazione sono emersi blocchi di ‘ceppo’, una roccia conglomeratica tipica dell’alta pianura e in passato utilizzata per costruire importanti monumenti. Al centro dell’area che oggi funge anche da spazio ricreativo con sentieri e piste ciclabili, si trova un’area umida con postazioni per il birdwatching. Inoltre si è ricreato l’habitat ideale per la vita di alcuni anfibi, come la rana di Lataste, la rana dalmatina, e due rare specie di tritoni. Il tutto documentato nel locale Centro Visite per la Biodiversità.

LA STANZA DI BISSAGO. Il parco è diviso in aree paesaggistiche omogenee, chiamate ‘stanze’. Bissago è un minuscolo insieme di cascinali contornato da un grande spazio agricolo fra Lomazzo e Bregnano e scompartito da lunghi filari rispettivamente di platani, tigli e pioppi cipressini, circondati dal bosco che si affaccia sulla sottostante valle del Lura. Lo si raggiunge con l’itinerario 1 se si evita la variante ‘naturalistica’ che segue l’alveo della Lura.

SARONNO. È il solo importante centro attraversato dall’itinerario. Conta oggi 38 mila abitanti e dopo Varese è il centro più popoloso della provincia con un importante passato di fabbriche. Basti citare la Isotta Fraschini, per le automobili, e la Lazzaroni per i dolciumi. Di radicata tradizione cattolica, Saronno possiede almeno alcuni notevoli edifici religiosi, fra i quali spicca il santuario della Beata Vergine dei Miracoli dove si osservano il bel tiburio ottagonale di Giovanni Antonio Amedeo del 1505, già operante alla Certosa di Pavia e alla Cappella Colleoni di Bergamo, e all’interno, le più significative opere pittoriche di Gaudenzio Ferrari e Bernardino Luini. Una grave disgrazia si abbatté su Saronno il 18 marzo 1827 quando, a seguito di un temporale, una saetta incendiò una casa e per contatto altre 83 case del centro storico furono distrutte. Un monumento, intitolato La Carità, ricorda l’aiuto immediato che fu recato dai milanesi alla popolazione saronnese in quel tragico evento.


Albano Marcarini, LA CICLOVIA DELL’ADDA 1 – Da Lecco a Cassano d’Adda
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