Valle del Locarnese, in Canton Ticino (Svizzera). I suoi 663 abitanti parlano uno dei più autentici dialetti di ceppo retico-lombardo, non facilmente comprensibile. Nel 1863 gli abitanti erano 3359, i cavalli 8, 885 le vacche, 1974 le capre 11 le pecore e 44 i maiali. In valle era molto diffusa la lavorazione dei cappelli, prodotti con la paglia di segale.

Ci sono valli che non sanno dove piantare le loro radici. Lo spazio è troppo angusto, non c’è posto per un fondovalle. Il torrente scava una forra e i due versanti, che mai vedono la luce del sole, s’incontrano quasi verticali. Così che i paesi devono aggrapparsi alle montagne per non essere trascinati giù e seppur si vedano l’uno con l’altro, quasi che ci si possa parlare a distanza, esistono fra di loro delle infossature di centinaia di metri che rendono i cammini sui sentieri molto penosi oltre che pericolosi. La Valle Onsernone, alle spalle di Locarno, nel Canton Ticino, è una valle lunga, aspra, tortuosa, senza radici. Quando ancora non vi era strada, per percorrerla a piedi occorrevano quasi 8 ore. I due terzi del suo sviluppo sono in Svizzera, il resto, ovvero la testata, sta in Italia. Dal nostro Paese si raggiunge in quattro ore di cammino oltrepassando montagne disabitate. Il motivo di questa anomalia politica si spiega giusto a causa dell’impervia orografia della valle. A paradosso era più agevole raggiungerla dall’italiana Val Vigezzo, così che gli alpigiani italiani, fin dal Medioevo, se ne impossessarono con le loro mandrie. In auto si arriva fino al confine, subito oltre il quale si trovano i Bagni di Craveggia, una decaduta fonte termale terapeutica, un tempo tanto apprezzata da attrarre clientela europea di alto rango. Distrutto da un incendio e poi travolto da una valanga, l’edificio dei bagni fu abbandonato. Di recente, grazie a una collaborazione fra i due Stati, una porzione è stata restaurata come monumento storico con il ripristino delle vasche d’acqua calda, liberamente accessibili.
Scrive dei Bagni di Craveggia Edmondo Brusoni, informato autore di decine di guide turistiche di fine Ottocento: «I Bagni dì Crareggia (m. 998) trovansi assai vicini al confine svizzero e un sentiero va a raggiungere a Spruga (frazione del comune svizzero di Comologno) la strada rotabile di Valle Onsernone. La località dei Bagni, quantunque molto appartata ed un tantino malinconica, non è priva d’una certa amenità accresciuta dalla frescura mantenutavi dagli estesi boschi circostanti. Lo stabilimento dei bagni (acqua termale iodo-ferro- magnesiaca di non dubbia efficacia) dopo l’incendio del 1881, che l’ha fortemente danneggiato, non è quasi più servibile, e non possiamo qui altro che farci eco del desiderio di moltissimi, i quali, convinti del vantaggio che ne ridonderebbe a Craveggia, all’Ossola e più specialmente a tutti coloro che, usando della benefica sorgente, ne trarrebbero salute e vigore, fanno voti che il Municipio di Craveggia possa presto realizzare il suo ben lodevole intento di ripristinare lo stabilimento all’antica sua fama e affidarlo nelle mani di chi saprebbe condurlo con esperienza e saggezza».
Dopo la caduta della Repubblica dell’Ossola, baluardo di liberazione dal nazi-fascismo, nell’ottobre 1944 le formazioni partigiane cercarono rifugio nella Svizzera. Nell’attesa di entrarvi, giunti ai Bagni, un piccolo gruppo fu raggiunto da squadre fasciste che aprirono il fuoco. Due di loro furono colpiti a morte, un terzo si salvò. Va ricordato che nei giorni dal 10 al 20 ottobre 1944 la Svizzera permise il passaggio di questo valico di frontiera a 250 partigiani e a circa 300 civili. In caso contrario la maggior parte di loro sarebbe stata uccisa o deportata in campi di lavoro e di concentramento.

I dieci villaggi della valle sono oggi riuniti in un solo comune, fortemente sostenuto dalla Confederazione al fine di evitare una costante epidemia di popolazione. Ma si è pure osservato, in questi ultimi anni, un’inversione di tendenza da parte di persone che tendono a lasciare la città a favore di un ritorno a una vita più sostenibile. D’altra parte, per il suo carattere selvatico e la posizione discosta, la Valle Onsernone è stata spesso il rifugio di artisti e scrittori. Fra questi spicca il nome dello zurighese Max Frisch che qui ambientò il romanzo L’uomo nell’Olocene, apparso nel 1979. È la storia di un pensionato, venuto dalla città e che, a causa dell’età avanzata, nel timore di perdere la memoria delle cose si incammina sotto la pioggia fra le montagne della valle offrendo al lettore un poetico e melanconico ritratto della caducità della vita e della potenza della natura. Sembra che la frequenza dei temporali con tremende scariche elettriche sia qui più alta che in tutto il resto delle Alpi. A un certo momento nel suo libro, Frisch si mette a enumerare con metodo tutte le tipologie di tuoni che un temporale di montagna può scatenare.



Di Onsernone anni fa si voleva fare un parco nazionale, il secondo in Svizzera dopo quello dell’Engadina, ma la popolazione respinse il progetto. Accettò però la Riserva forestale dell’Onsernone: circa 8 kmq, sul versante in ombra della valle, lasciati alla loro evoluzione naturale. «Un intreccio spontaneo di alberi di ogni età – recita l’opuscolo che la presenta – di grandi dimensioni, tronchi morti in piedi su cui crescono funghi, tronchi che giacciono a terra, quasi tornati terra, come palazzi di esseri viventi, alberi coperti da muschi e licheni. Una foresta in cui pulsa l’eterno ritmo della materia».
©albanomarcarini2025

Albano Marcarini, La ciclovia del Ticino – Da Sesto Calende a Pavia, 52 pag., 2a edizione, 2024.
La Valle del Ticino si apre nella Pianura Padana, dal Lago Maggiore fino al Po, sotto Pavia. È la più vasta area fluviale protetta d’Europa. Questa guida l’avvicina in bicicletta, il mezzo ideale per esplorarla e traccia un filo rosso da Sesto Calende a Pavia, per 122 km. Per la prima volta il percorso è ricavato sulla sponda destra del fiume, la meno conosciuta rispetto a quella lombarda. Un tracciato su strade campestri e piste ciclabili, quasi esclusivamente riservato ai ciclisti e ai pedoni. SPEDIZIONE GRATUITA
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