I sentieri del Patrimonio nel Parco nazionale Val Grande – 1.Trontano

I Sentieri del Patrimonio vi accompagnano a visitare i dieci comuni del Parco Nazionale Val Grande che, uniti nell’Associazione Comuniterràe (comuniterrae.it) hanno dato vita all’Ecomuseo delle “Terre di mezzo”.

Sono undici percorsi “del tempo e dello spazio”, dei quali qui vi presento quello dedicato a Trontano. Si compone di una tavola con un itinerario di visita a piedi (in colore rosso) e con alcuni miei acquerelli presi durante il sopralluogo. Sono villaggi incantevoli, lontano dalle strade più battute, che rivelano ancora l’atmosfera dei tempi passati e una giusta armonia fra uomo e natura. Sono sentieri facili e ben tracciati, percorribili in ogni età. Sono certo che vi faranno passare una ripagante giornata all’aria aperta.

Albano Marcarini ©2024

Il Palazzo Fradelizio, ora Villa Pollini De Mocri, nella frazione Castello.

Trontano, con il suo vasto territorio che dalle frazioni di fondovalle risale fino alle cime dei monti Togano e Tignolino, si estende tra la piana dell’Ossola e l’imbocco della Val Vigezzo. Il suo capoluogo è posto su un altipiano a 620 mt s.l.m. mentre le frazioni minori, alcune delle quali conservano esempi unici di architettura tradizionale in pietra locale, lo circondano dal fondovalle fino a quote superiori. Oltre all’architettura tradizionale, nella sua duplice declinazione di architettura civile e rurale, l’identità trontanese si materializza in alcune componenti culturali uniche e immediatamente riconoscibili: gli estesi vigneti che ricoprono i pendii più dolci ed i terrazzamenti, la produzione locale del pane di segale e del tipico “credenzìn”, il rito della processione delle “cavagnette”, il lavoro di estrazione della pietra locale nelle cave, la tradizione della lavorazione della lana, cappelle ed affreschi votivi della devozione popolare.  A questa identità della comunità trontanese fa riferimento il tracciato, piuttosto articolato ed esteso, al fine di toccare i nodi e gli ambienti più significativi del patrimonio identitario (testo di Tullio Bagnati)


Passeggiando fra le vigne del prünent, un vitigno a bacca nera, della Val d’Ossola, clone del Nebbiolo da cui si ricava il vino omonimo della Doc Valli Ossolane. Il nome, di origine latina e deriverebbe dalla radice “pruina” (brina), e si riferisce alla vendemmia di fine Ottobre-Novembre quando i terreni al mattino sono ricoperti di brina, ma anche, secondo un’altra versione dal lemma “prunum” (susino, prugno), dato dal sapore del vino o dalla tradizione di unire la vite con i prugni selvatici.


Albano Marcarini, ATLANTE DEI SENTIERI DI CAMPAGNA – 2.Liguria Riviera di Levante, Ediciclo 2024, 186 pag.

La fortunata collana illustrata di Albano Marcarini, Atlante dei sentieri di campagna, prosegue con un titolo dedicato alla Liguria e, in particolare alla Riviera di Levante. Quale luogo migliore in Italia per passeggiare fra mare e montagna, fra quieti e silenziosi villaggi oppure nelle ombre delle pinete e della macchia mediterranea. Come nel volume precedente, dedicato alla Lombardia, l’autore accompagna il lettore con un testo narrativo, mappe dettagliatissime, foto e un prezioso corredo di acquerelli. Nella Liguria di Ponente, Marcarini propone 27 itinerari da assaporare con lentezza e meditazione: dall’entroterra di Genova alle vallate dell’Oltregiogo, dal Golfo del Tigullio al Promontorio di Portofino, dalle Cinque Terre alla Val di Vara. Un abbraccio di storie di natura e di genti, marinai o contadini, a cavallo fra la terra e il mare. – SPEDIZIONE GRATUITA Albano Marcarini, ATLANTE DEI SENTIERI DI CAMPAGNA – 2. Liguria: Riviera di Levante, Ediciclo 2024, pagine 186, con foto, mappe, acquerelli.

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