Itinerario a piedi nel Parco della Valle del Treja, Mazzano Romano, Lazio.
Cascate, gelato… tutto mette addosso un bel freddo. Ma niente paura, non si tratta del Polo Nord, ma di un sentiero lungo il fiume Treja, da Mazzano Romano, dov’è la sede del locale Parco naturale, fino alla Mola e alle cascate di Montegelato, pittoresco scenario di acque e di rupi, spesso eletto a ‘location’ di film a soggetto storico.
Durata: 1 ora e 30 min. (andata). Si torna a Mazzano per la stessa via dell’andata- Dislivello: 40 metri in salita. Segnavia: 1 bianco/rosso. Difficoltà: bassa; non praticabile in caso di piena del fiume.
Partenza: Mazzano Romano, località a 36 km da Roma. Si raggiunge in auto con la statale 2 Cassia fino a Sette Vene, poi con strada locale per Mazzano; in bus con Co.Tra.L. dal capolinea di Saxa Rubra. Condizioni del percorso: sentiero. Dove mangiare: nessun punto di ristoro sul percorso, fare provviste a Mazzano, le cascate sono ideale luogo per pic-nic. Dove dormire: B & B La Terrazza del Borgo. Mazzano R.no, 06.9049652. Info: Parco suburbano Valle del Treja, via Roma 1, Mazzano R.no,Z 06.9049295, www.parks.it/parco.valle.treja
© Marcarini Albano, 2017. Pubblicato su Airone nel 2006
A. Il centro storico di Mazzano si eleva a picco sulla valle, in posizione di difesa. Si entra da una sola porta e ci si perde nel dedalo delle viuzze che tolgono poco spazio alla compagine edilizia. Il suo elemento di spicco è il palazzo baronale della famiglia Biscia. Nella piazza dell’Antistà ci sono i ruderi dell’antica chiesa, demolita perché pericolante. Da Via Lungotreja si scende nella forra del fiume, un lungo e tortuoso ‘corridoio’ naturale, scavato nella piattaforma tufacea della zona.

B. Il sentiero serpeggia lungo la scarpata e raggiunge una vecchia fornace, ancora in attività secondo le tecniche della tradizione.
C. Superato un cancellino si prosegue ora molto vicini al fiume con begli scorci panoramici. Si notano antiche sistemazioni del terreno, una canalizzazione in pietra e diversi tratti del sentiero sono scavati nel tufo. La vegetazione è lussureggiante. Compare l’ontano nero che sarà sempre più presente cammin facendo.

D. Diversi rivi scendono dalle pareti laterali per confluire nel Treja. Il fondo della valle presenta in alcuni punti aspetti davvero affascinanti in una commistione di acque e vegetazione, specie dove la corrente del fiume è più lenta.

E. Si giunge così alle Pozzarelle, un stillicidio di acque che precipitano dalla scarpata. Subito dopo occorre traversare a guado il fiume utilizzando alcuni pietroni posti a mezzo della corrente.
F. In tal modo si percorre l’ultimo tratto fino a giungere a un punto dove il Treja si perde in decine di rivoli e pozze d’acqua.
G. Poi si scorgono le ‘cascate’, un largo salto d’acqua di circa 3 metri d’altezza. Sotto il fianco dello colle del Castellaccio si nota l’alta torre della Mola di Montegelato. Attiva nel XIX secolo per la macina del grano, assieme a una ferriera, dispone di una complessa rete di adduzione delle acque, ancora in parte visibile. Ma tutta la zona, di rara bellezza, presenta valore storico. Si sa di una villa romana imperiale e di un insediamento medievale legato a una calchera e di un edificio religioso. Dopo la dovuta sosta a Montegelato, la via del ritorno si effettua sul medesimo cammino dell’andata.
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Albano Marcarini, IL SENTIERO DEI PAPI, Alleanza Assicurazioni, Milano 1999 pag. 80, con foto, carte e acquerelli
Il Sentiero dei Papi nei Monti Ernici è un itinerario escursionistico affrontabile a piedi durante un fine settimana. Il punto di partenza è a Piglio, località situata a 40 km da Frosinone e a 62 da Roma. Il punto d’arrivo è ad Anagni, cittadina della Valle del Sacco, situata a 22 km da Frosinone e a 65 da Roma. Lo sviluppo complessivo del sentiero è di 36.8 km; il dislivello è di 1080 metri. Dalle pendici del Monte Scalambra, sopra Piglio, il sentiero si eleva verso il Monte Pila Rocca e raggiunta una quota di circa 850 metri attraversa, in località Cesa Rotonda, i pascoli più alti del comune di Acuto. Divallato presso il Colle delle Monache, si discende la Valle del Pozzo e si raggiunge Fiuggi Città. Superata la zona termale, il percorso si avvicina al Monte Porciano arrampicandosi sul suo versante settentrionale. Guadagnata la sommità nei pressi dell’antica rocca, si accede al villaggio di Porciano e quindi, con una lunga discesa sulla costa della montagna si avvicina Anagni. Prima di entrare in città si affronta ancora la leggera insellatura del Monte San Giorgio. L’altimetria tocca il vertice più alto a 940 metri, appena sopra Piglio. I tratti in ascesa non sono mai troppo faticosi, salvo la salita del Monte Porciano, lungo un sentiero piuttosto impervio che richiede circa un’ora di cammino.
€6,00
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