I sentieri di Petrarca sui Colli Euganei

Itinerario a piedi sui Colli Euganei, nel Veneto, sui sentieri di Francesco Petrarca.

Fra le meraviglie della nostra penisola c’è anche una fila di montagne tascabili. Sono alte una spanna, piantate in mezzo a una pianura, a pochi passi dal mare. Sono colli ma hanno la forma di monti, tanti coni rovesciati, come quelli che disegnavo a scuola. Sono i Colli Euganei, stanno nel Veneto, appena a sud di Padova. Più di cento colli, a gruppi o isolati, di boschi, vigne e frutteti. Uno solo sfiora i 600 metri d’altezza. Hanno un aspetto riposante e non fanno intendere una inquieta origine vulcanica.

Arquà.map

COME SI ARRIVA. L’itinerario parte dalla Casa del Petrarca, in Via Valleselle, ad Arquà Terme. La cittadina dei Colli Euganei si raggiunge in auto da Padova (29 km) seguendo un tratto della strada statale 16 fino in località Rivella; quindi la strada provinciale 16 ‘della Costa’ fino ad Arquà. INFO. Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti. Dislivello: circa 200 metri. Segnavia: in parte corrispondenti al Sentiero Atestino. Per le visite alla Casa del Petrarca, tel. 0429.718294, www.arquapetrarca.com – Parco naturale dei Colli Euganei, Via Rana Ca’ Mori 8, Este (Pd), tel. 0429.612010, www.parcocollieuganei.com

I ristoranti. La Pianora,  Via Scalette 26, Arquà Petrarca (lungo l’itinerario), tel. 0429.777351, con veranda all’aperto, piatti tipici locali e ottima scelta di vini; dispone anche di camere per il pernottamento. A Tavola da 25 Euro. – Agriturismo Le Fontanelle, Via Monte Piccolo 3, Arquà Petrarca, tel. 0429.777071, specialità ‘bigòi’ e grigliate. Da 25 a 35 Euro seduti a tavola. – La Montanella, via dei Carraresi 9, Arquà Petrarca, tel. 0429.718200. Uno degli esercizi più conosciuti di Arquà, con giardino fra ulivi secolari, piatti della tradizione veneta. Menu da 40 a 50 €

Direzione.Casa.Petrarca

Gli alberghi. B&B Al Borgo, via Ventolone 4, Arquà Petrarca, tel. 0429.718160 – cell. 346.2177887, due accoglienti camere nel centro storico, 60 Euro la camera con colazione. – B&B Barchessa Mamalu, Via Commezzare 23, Arquà Petrarca, tel.0429 718299, cell. 333 4665004, www.barchessamamalu.blogspot.com, due camere ai piedi dei colli, in una barchessa veneta rinnovata. Camere da 35 a 70 Euro a notte. – Hotel Villa del Poeta, Via Zane 5, Arquà Petrarca, tel: 0429.777371, www.villadelpoeta.it, nuovo tre stelle in posizione panoramica, intimo e accogliente. Camera doppia a 75 Euro.

Itinerario pubblicato su BELL’ITALIA, gennaio 2011 – © 2016 Albano Marcarini.

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La statua di Petrarca nella sua casa.

Francesco Petrarca, che aveva visto il mondo (o perlomeno quello che nel XIV secolo si poteva vedere), decise alla fine di ritirarsi qui, ad Arquà, per dedicarsi agli studi e fare un piccolo giardino per il decoro alla sua abitazione. Si era innamorato del luogo nell’autunno del 1369, quando era ospite dei Carraresi, signori di Padova. «Mi fabbricai una piccola ma graziosa casetta, circondata da un uliveto e da una vigna», aveva annunciato in una lettera al fratello.

Gli dedico allora questo sentiero che parte giusto dinanzi alla sua dimora, oggi trasformata in casa-museo, lungo Via Valleselle, ad Arquà Petrarca, in provincia di Padova. È una stradina che porta sul fondo della Val Pomaro, poi risale la costa di un colle, detto Marlunghe, e raggiunge la strada che porta verso il crinale principale.

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La casa di Petrarca

Il segnavia 3 conforta il cammino indicando la promiscuità con il Sentiero Atestino, un lungo anello che cinge tutti i Colli Euganei, oggi protetti come parco naturale. Si traversa, forse chissà sulle orme del poeta, un bello scorcio di campagna, con terrazzini, piante da frutto e i primi cespugli di una boscaglia che si farà via via sempre più fitta e ombrosa. Alcune panche, fra un tratto del cammino e l’altro, concedono pause di contemplazione verso Arquà, le cui case si distendono in pacato equilibrio sulla china del colle.

Si procede in lieve salita, fra regolari filari di vigna. Petrarca però non amava il vino. Adorava l’acqua di fonte ed è per questo che ad Arquà fece costruire una fontana che tuttora porta il suo nome. Preferiva diventar «pallido per un bicchiere d’acqua che rosso a causa del vino».

Passati sotto le falde del colle Mottolone, si incontra una trattoria cinta da un bel pergolato, luogo ideale se il cammino vi ha già messo appetito. Ora si lascia la via maestra e si entra decisamente nel bosco, sopra la valletta del Calto Callegaro. Il poeta aretino fu un instancabile viaggiatore, spesso a piedi. «Il giovanile appetito – scrive in un’altra lettera – mi mosse a viaggiare nelle Gallie e nell’Alemagna. Della qual cosa, sebbene io fingessi altre cause, acciocché ella fosse dai miei maggiori approvata, pur la vera causa fu l’ardente mio desiderio di veder cose nuove…», proprio come un adolescente d’oggi che, prima delle vacanze all’estero con gli amici, teme il parere negativo dei genitori.

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Arquà Petrarca

Fra le sue mete più note, il Monte Ventoso, ovvero il Mont Ventoux, nella Provenza. Intanto il nostro anello circoscrive due boscose colline: il Monte Ventolone (forse avrà qualche attinenza con il Ventoso francese?) e il Monte Piccolo. A un tratto ritroviamo il segnavia del Sentiero Atestino: ci indica la via per Arquà. Siamo già sulla via del ritorno. Non abbiamo compiuto una grande impresa. È il bello di questi posti: con poca fatica ci ripagano di vedute sempre variate, di ambienti naturali d’inaspettata ricchezza. Aveva scritto Giovanni Comisso, scrittore veneto, che «ad ogni minimo procedere dei luoghi cambia l’aspetto. Lo sceneggiare muta, come in un corpo dinanzi a specchi concavi o convessi. In poco spazio succede una varietà immensa nell’aspetto e nel tempo».

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Le vigne di Monte Fasolo

Alcuni filosofi del passato credevano che in ogni luogo, per quanto piccolo, fossero celate tutte le meraviglie dell’universo. Basta saperle vedere o ascoltare. Uno degli esercizi più consigliati è quello di riconoscere e chiamare ad alta voce tre cose ogni volta che si fa un passo. Ad esempio, al primo passo: foglia secca, lombrico, ragnatela; al secondo: castagna, formica, sasso rosso; al terzo: ramo spezzato, orma, borra di uccello… e così via. Non importa se non si va più al di là di un nome generico, l’importante è abituare i nostri sensi all’attenzione, farsi coinvolgere nell’ambiente che ci circonda, a non muoverci con i piedi pesanti e lo sguardo vuoto. Di certo Petrarca faceva così.

Ora non ci resta che scendere pian piano verso Arquà, le cui case si profilano lontano nei momentanei squarci di luce del bosco. E raggiunto l’abitato dedicarci alla visita dei luoghi e delle memorie petrarchesche.

OUT.Veneto722TI POTREBBE ANCHE PIACERE

L’Italia dei records vanta anche il primato del numero di autoveicoli per km di strada: 103, contro i 65 della Germania e i 29 della Francia. Ce n’è fin troppo, quasi da soffocamento. Perché, ogni tanto, non lasciar perdere il volante e passare al manubrio… della bicicletta o a un buon paio di scarponi per una bella passeggiata all’aria aperta. Il nostro Paese, appena al di là del guard-rail dell’autostrada regala ancora bei paesaggi e luoghi tranquilli. Sono angoli sconosciuti ai più, sono posti che per arrivarci bisogna faticare un po’, scrutare la cartina, magari chiedere in giro, oppure leggere con attenzione questa guida. Ne abbiamo scelti appena più di una dozzina in due regioni – il Veneto e il Friuli – Venezia Giulia – che ne meriterebbero almeno cinquanta.

Albano Marcarini (a cura di -), Veneto e Friuli Venezia Giulia (Outdoor), De Agostini/Alleanza Ass., 2004, 228 pagine, con foto, mappe e acquarelli, formato 13 x 20 cm – 8,00 € – Acquista

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2 risposte a "I sentieri di Petrarca sui Colli Euganei"

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