Itinerario in treno sulla ferrovia Cuneo-Ventimiglia, nelle Alpi Marittime.
Ci sono ferrovie che non hanno nessun rispetto per la geografia. Non per quella politica, cioè dei confini fra gli Stati, non per quella fisica, ovvero monti, fiumi, valli. Ribelle a ogni regola la ferrovia Cuneo – Ventimiglia comincia in Italia, attraversa un lembo di Francia e torna da noi; strada facendo vince con un traforo un passo alpino, s’infila in una gola con mille acrobazie di tracciato, disegna curve, tornanti, gallerie elicoidali, viadotti, ponti grandi e piccoli. Insomma una meraviglia ferroviaria o una ferrovie delle meraviglie, tanto per parafrasare una valle vicina che prende questo appellativo per le sue incisioni rupestri.

IL TRENO. La ferrovia Cuneo-Ventimiglia compie regolare servizio gestito da Trenitalia con treni regionali. Il tragitto dura circa due ore. Trasportando la bici si possono effettuare percorsi sia nel fondo valle, sia in mountain-bike nelle vallate laterali. Alla stazione di Breil è possibile trovare coincidenze con i treni Sncf per Nizza. Info: www.trenitalia.it – L’associazione Giuseppe Biancheri che si occupa della valorizzazione della ferrovia si trova in via Garibaldi 13 a Ventimiglia, www.assobiancheriroia.it
I RISTORANTI – Ristorante Fontanin (Ventimiglia, Pass. Fontanin 6, tel. 0184.231944). Il miglior indirizzo di Ventimiglia Alta, vicino al ‘portone’ . Da 30 Euro. – Osteria della chiocciola (Cuneo, via Fossano 1, 0171.66277). Cucina regionale, pasta e dolci preparati artigianalmente. Da 35 Euro. – Antica trattoria S.Sebastiano (Borgo S. Dalmazzo, via Nuova Bealera 7, tel. 0171.232671). Una sosta ‘lungo linea’ per ricette di pesce e piatti di derivazione ligure-piemontese. Da 35 Euro.
GLI ALBERGHI – Lovera Palazzo (Cuneo, via Roma 37, tel. 0171.690420, www.palazzolovera.com). L’albergo più gettonato di Cuneo, in centro storico. Raffinato quattro stelle nella dimora che fu nel ‘600 dei nobili Lovera. Doppia da 120 Euro.- B&B La Terrazza dei Pelargoni (Ventimiglia, via Garibaldi 24, tel. 347.2608908, www.laterrazzadeipelargoni.it). Si dorme e si consuma la colazione in una casa di Ventimiglia alta fra le foglie e i fiori di un magnifico terrazzo. Doppia da 35 Euro a persona.
Itinerario pubblicato su BELL’ITALIA, numero 283, dicembre 2009. © 2016 Albano Marcarini.
Superate le Alpi Marittime sotto il Colle di Tenda, il treno discende la valle della Roya, un canyon profondo centinaia di metri, intagliato in forre dove il fiume rumoreggia in cerca d’uscita. I villaggi stanno dove possono: su un terrazzino quando il fondovalle lascia un po’ di respiro, o più spesso annidati come uccelli sui fianchi delle rupi. Saorge, il più bello, si apre a ventaglio su un arco di montagna; le sue case scintillano al sole. Breil sta in basso, lungo il fiume. Ha freddo e poca luce, d’inverno. Lo attraversa la mulattiera di valle che, alle estremità dell’abitato aveva due porte: una detta di Torino, l’altra, ancora esistente, detta di Genova. Si dice che i lupi ululando si radunassero la sera, sotto i portoni chiusi.
Così fece scrivere Ugo Foscolo a Jacopo Ortis dopo una visita nella valle: «Il Roya, un torrente che quando si disfanno i ghiaccj precipita dalle viscere delle alpi, e per gran tratto spacca in due queste immense montagne. V’è un ponte presso alla marina che ricongiunge il sentiero. Mi sono fermato e ho spinto gli occhi fin dove può giungere la vista… e percorrendo due argini di altissime rupi e di burroni cavernosi, appena si vedono imposte su le cervici dell’alpi, altre alpi di neve che s’immergono nel cielo». Dal treno si coglie subito il repentino passaggio di due climi contrari: il rigore alpino e le calde atmosfere della Riviera nello spazio di pochi chilometri. Quando a Tenda, levando gli occhi sulle vette, si scorgono ghiacciai, a Breil, poco più avanti, si incontrano palme e ulivi.

La ferrovia Cuneo-Ventimiglia ha avuto un travaglio lunghissimo. Se ne parlò agli albori del Regno d’Italia. I piemontesi avevano a cuore un collegamento fra la capitale Torino e il porto di Nizza, lungo una delle più battute vie commerciali del tempo. Ci vollero anni perchè si trovassero risorse e volontà politiche. La ferrovia arrivò sul Mar Ligure nel 1928, dopo una progressione a tappe. A San Dalmazzo di Tenda, dove correva il confine, si costruì una gigantesca stazione per ospitare gli uffici doganali e per celebrare una delle più impegnative opere di regime. Un’altra stazione, a Piena, fu costruita addirittura pensile sopra la strada rotabile, per via della ristrettezza della vallata.
I lavori non erano stati cosa da poco. 98 chilometri di percorso, pendenze fino al 26 per mille, che la classificavano fra le ferrovie di montagna, una galleria di valico di otto chilometri a mille metri sul livello del mare, 60 gallerie minori, un’infinità di ponti, 14 stazioni. Le vicende della seconda guerra mondiale recarono gravi danni alla linea. Inoltre comportarono una modifica del confine a favore della Francia e, di conseguenza, una difficoltà in più per riattivare il servizio. Occorsero più di trent’anni: nel 1979 i treni in partenza da Torino tornarono a rivedere l’estremo Ponente ligure.

Il valore turistico di questa ferrovia è unico. Si può, ad esempio, seguire a piedi il Sentiero di Valle, dal Colle di Tenda fino ad Airole e utilizzare il treno come navetta. Si tratta di uno splendido itinerario pedonale, da compiere in quattro o cinque giorni. Ripercorre una delle tante ‘via del sale’ fra il Mediterraneo e la Pianura Padana.
E poi ci sono molti affezionati di ferrovie. Anni fa passava ogni giorno, sotto queste gallerie, l’espresso Berna-Ventimiglia-Sanremo con grande soddisfazione dei villeggianti. Oggi il servizio ha carattere locale e, con i tempi che corrono, si teme che venga ridotto o addirittura cessato. Per questa ragione nel mese di novembre 2009 con un’eccezionale partecipazione popolare, si è celebrato il trentennale della riapertura della linea. Una festa organizzata dall’Associazione Giuseppe Biancheri, nel nome del personaggio storico di Ventimiglia che, alla fine dell’Ottocento, si adoperò più di altri per la realizzazione della ferrovia. Per lo scopo si sono messi in campo una grossa vaporiera e una lunga fila di carrozze ‘centoporte’ per riassaporare il piacere di guardare il paesaggio dal finestrino. Degli amministratori presenti chi, alla fine, ha preso la parola ha garantito a tutti che si farà ogni sforzo per mantenere e valorizzare questa magnifica ferrovia.
PER SAPERNE DI PIÙ
La ferrovia Cuneo-Nizza-Ventimiglia è una delle più belle e suggestive ferrovie alpine. Questa guida ti accompagna per il viaggio in treno e poi, a piedi, sui sentieri della valle, da stazione a stazione. Pensando ad un titolo per questa guida e ricordando la vicinanza al prezioso museo delle incisioni rupestri del Monte Bego, nella valle chiamata delle Meraviglie, ho voluto per ideale estensione comprendere in essa anche la ferrovia: per me sarà dunque la Ferrovia delle Meraviglie.
Albano Marcarini, La ferrovia delle meraviglie, pag 176, con foto, mappe, acquarelli e tracce gps scaricabili, Alzani editore, Pinerolo 2015 – 15,00 € – Acquista su www.guidedautore.it
Per chi volesse godersi la Valle Roya camminando ho descritto un itinerario da Vievola ad Airole, percorribile in due giorni con tappa a Saorge. Ovviamente la ferrovia sarà il leit-motive che vi accompagnerà per tutto il viaggio. Descrizioni su http://www.ammappalitalia.it
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E’ un percorso che mi affascina e vorrei realizzarlo, grazie per tutte le informazioni Luigia Cazzani
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